un consiglio su caso complesso
Inviato: ven, 28 gen 2011 - 7:26 am
e ora mi ci metto pure io a chiedervi un consiglio su un caso..
situazione:
anziano che nel 2007 ha avuto un ictus, la cui conseguenza è stata la perdita di una gamba e un lungo periodo di riabilitazione. prima di tale evento, l'anziano, divorziato con due figlie adulte, viveva con una ragazza rumena, che però si è dileguata. Inizialmente le sue condizioni sembravano gravi (non era più lucido, non deambulava, era dipendente per ogni atto della vita quotidiana). Visto che era solo e l'abitazione non era idonea a riaccoglierlo, l'ex moglie (che vive con una delle figlie) acconsente ad accoglierlo a casa sua per prendersene cura insieme alla figlia (non è stato fatto il cambio di residenza). Col passare del tempo, l'anziano si riprende piuttosto bene.. riprende facoltà mentali, fa riabilitazione e riesce a fare qualche passo (anche se usa quasi prevalentemente la carrozzina) e un minimo riesce a prendersi cura di se stesso. E qui iniziano i problemi. l'ex coniuge, che percepisce una pensione minima, e la figlia, che non lavora e ha una situazione sua personale disastrosa (abusa di farmaci quali xanax, è emersa anche una forma di epilessia..il medico mi dice "si lo so, ma che posso farci?!") non vanno d'accordo con l'anziano, e "scopro" che l'hanno riaccolto per motivi puramente economici (specialmente la figlia, utilizza la pensione del padre per i fatti suoi, adducendo come scusa che lei fa da badante al padre e quindi ha diritto ad uno stipendio), oltretutto maltrattandolo in varie occasioni, sia verbalmente che fisicamente. L'altra figlia (separata con 2 figli minori, con lavoro full time) porta a casa sua il padre tutte le domeniche. Io sto cercando di agganciare al servizio (ahhhh lavoro in un comune, nota di non poco conto!) con la scusa del lavoro, per vedere di fare un discorso più ampio nel momento in cui abbiamo instaurato un minimo di rapporto professionale... giovedì della scorsa settimana mi chiama la figlia separata per dirmi che sua madre e sua sorella hanno cacciato di casa il padre, che ora si trova a casa sua e che vuole una mano per capire cosa fare e come creargli un mabiente di vita idoneo, soprattutto per il fatto che passerebbe tutta la giornata a casa da solo e in vista di un suo futuro ricovreo ospedaliero che la porterà a non essere in grado di seguirlo per almeno un mese. Lui non vuole andare in casa di riposo se non per brevi periodi..(avevamo anche provato per il diurno qualche tempo fa, ma all'atto di ingresso si è tirato indietro). sta attivando le pratiche per vendere la sua vecchia casa. l'altra figlia mi chiede di non parlare di quanto sta accadendo con sua madre e sua sorella..
Nel frattempo mi chiamano l'ex moglie e la figlia che si impasticca di xanax per dirmi che l'altra figlia si è portata via il padre e che adesso loro non hanno più soldi per pagare l'affitto e che vogliono la casa popolare..
ragazzi..datemi un consiglio!! come mi muovo? specialmente pe mediare tra le varie parti..
Grassssie
Marketto
situazione:
anziano che nel 2007 ha avuto un ictus, la cui conseguenza è stata la perdita di una gamba e un lungo periodo di riabilitazione. prima di tale evento, l'anziano, divorziato con due figlie adulte, viveva con una ragazza rumena, che però si è dileguata. Inizialmente le sue condizioni sembravano gravi (non era più lucido, non deambulava, era dipendente per ogni atto della vita quotidiana). Visto che era solo e l'abitazione non era idonea a riaccoglierlo, l'ex moglie (che vive con una delle figlie) acconsente ad accoglierlo a casa sua per prendersene cura insieme alla figlia (non è stato fatto il cambio di residenza). Col passare del tempo, l'anziano si riprende piuttosto bene.. riprende facoltà mentali, fa riabilitazione e riesce a fare qualche passo (anche se usa quasi prevalentemente la carrozzina) e un minimo riesce a prendersi cura di se stesso. E qui iniziano i problemi. l'ex coniuge, che percepisce una pensione minima, e la figlia, che non lavora e ha una situazione sua personale disastrosa (abusa di farmaci quali xanax, è emersa anche una forma di epilessia..il medico mi dice "si lo so, ma che posso farci?!") non vanno d'accordo con l'anziano, e "scopro" che l'hanno riaccolto per motivi puramente economici (specialmente la figlia, utilizza la pensione del padre per i fatti suoi, adducendo come scusa che lei fa da badante al padre e quindi ha diritto ad uno stipendio), oltretutto maltrattandolo in varie occasioni, sia verbalmente che fisicamente. L'altra figlia (separata con 2 figli minori, con lavoro full time) porta a casa sua il padre tutte le domeniche. Io sto cercando di agganciare al servizio (ahhhh lavoro in un comune, nota di non poco conto!) con la scusa del lavoro, per vedere di fare un discorso più ampio nel momento in cui abbiamo instaurato un minimo di rapporto professionale... giovedì della scorsa settimana mi chiama la figlia separata per dirmi che sua madre e sua sorella hanno cacciato di casa il padre, che ora si trova a casa sua e che vuole una mano per capire cosa fare e come creargli un mabiente di vita idoneo, soprattutto per il fatto che passerebbe tutta la giornata a casa da solo e in vista di un suo futuro ricovreo ospedaliero che la porterà a non essere in grado di seguirlo per almeno un mese. Lui non vuole andare in casa di riposo se non per brevi periodi..(avevamo anche provato per il diurno qualche tempo fa, ma all'atto di ingresso si è tirato indietro). sta attivando le pratiche per vendere la sua vecchia casa. l'altra figlia mi chiede di non parlare di quanto sta accadendo con sua madre e sua sorella..
Nel frattempo mi chiamano l'ex moglie e la figlia che si impasticca di xanax per dirmi che l'altra figlia si è portata via il padre e che adesso loro non hanno più soldi per pagare l'affitto e che vogliono la casa popolare..
ragazzi..datemi un consiglio!! come mi muovo? specialmente pe mediare tra le varie parti..
Grassssie
Marketto