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Salve, ringrazio fin da ora per la disponibilità e l'aiuto.
Grazie!!

Qualcuno può aiutarmi???

Allora vediamo un po', di norma la retta va pagata per intero dall'ospite, se questi non è in grado con i suoi beni (anche depositi bancari-postali, proprietà immobiliari, cioè case o terreni) la quota che rimane scoperta "andrebbe" suddivisa tra i parenti civilmente obbligati ex art. 433 del codice civile ognuno secondo la propria disponibilità reddituale. Se c'è un accordo tra parenti che prevede quote diverse è ovvio che ci si muove secondo tale accordo. Tuttavia in un caso come il vostro io contatterei il servizio sociale di residenza dell'anziana in modo da definire le quote di partecipazione secondo il regolamento comunale. Ho scritto "andrebbe" tra virgolette perché comunque la cosa è controversa, nel senso che è solo la persona che ha diritto agli alimenti (in questo caso l'anziana) a poterli pretendere dai civilmente obbligati anche in via giudiziale, nessun ente esterno può imporre ai parenti di contribuire. In ogni caso credo che tutto si possa fare con la logica e il buon senso. Io cercherei di trovare un accordo con gli altri fratelli del papà spiegando la situazione difficile che tu e la mamma state vivendo, in fin dei conti era loro fratello no? Immagino che anche loro saranno addolorati per questa perdita e possano venirvi incontro se spiegate il cambiamento economico che è intervenuto.