a.s. in Casa di Riposo
Inviato: gio, 20 gen 2011 - 5:13 pm
Caro collega, immagino che le domande che seguiranno non siano nuove, ma per chi è alla prima esperienza come me sono importanti. Quindi se avrai la bontà di rispondermi, senza dar nulla per scontato, te ne sarà grata.
Posto che prima di me dove lavoro non c'era un'a.s., che ho un'idea generica delle competenze dell'a.s. in CdR (ho letto alcune vostre discussioni) e che comunque la CdR mi ha dato delle direttive, vorrei sapere:
1. quando si dice che l'a.s. tiene i contatti con i parenti che cosa si intende? di cosa parla con loro? Considerate nella mia struttura un parente ha già come riferimento medico/dottore per la parte sanitaria; coordinatore generale per bisogni assistenziali, problemi con operatori e altri ospiti, esigenze organizzative, critiche/lamentele o qualsiasi altra cosa che possa venire in mente; psicologo.
2. in senso generico quindi che cosa un parente può/deve chiedere al''a.s. in struttura?
3. comune residenza: arriva in struttura (siamo ad esempio a Verona) un anziano che viveva in una CdR di un'altra regione(esempio Lombardia), si tratta cioè di avvicinarlo alla famiglia. Qualche giorno dopo l'inserimento la nipote chiede all'anagrafe la residenza. La casa di riposo per prassi dà comunicazione al comune dell'avvenuto inserimento visto che si tratta di un definitivo: la invierà al comune lombardo oppure all'anagrafe veronese essendo l'ultima residenza prima dell'inserimento?
4. immagino l'a.s. deva sapere come vanno i percorsi degli ospiti, visto che si deve relazionare con i parenti. Ma quanto è possibile conoscere in profondità i propri ospiti, soprattutto se sono più di un centinaio?
Per ora mi fermo qui. Ci sarebbe molto da dire, soprattutto sulle emozioni che molte situazioni fanno provare e su tante riflessioni che emergono su quest'ultima parte della vita, ma di questo ne parleremo un'altra volta.
Ti ringrazio
Posto che prima di me dove lavoro non c'era un'a.s., che ho un'idea generica delle competenze dell'a.s. in CdR (ho letto alcune vostre discussioni) e che comunque la CdR mi ha dato delle direttive, vorrei sapere:
1. quando si dice che l'a.s. tiene i contatti con i parenti che cosa si intende? di cosa parla con loro? Considerate nella mia struttura un parente ha già come riferimento medico/dottore per la parte sanitaria; coordinatore generale per bisogni assistenziali, problemi con operatori e altri ospiti, esigenze organizzative, critiche/lamentele o qualsiasi altra cosa che possa venire in mente; psicologo.
2. in senso generico quindi che cosa un parente può/deve chiedere al''a.s. in struttura?
3. comune residenza: arriva in struttura (siamo ad esempio a Verona) un anziano che viveva in una CdR di un'altra regione(esempio Lombardia), si tratta cioè di avvicinarlo alla famiglia. Qualche giorno dopo l'inserimento la nipote chiede all'anagrafe la residenza. La casa di riposo per prassi dà comunicazione al comune dell'avvenuto inserimento visto che si tratta di un definitivo: la invierà al comune lombardo oppure all'anagrafe veronese essendo l'ultima residenza prima dell'inserimento?
4. immagino l'a.s. deva sapere come vanno i percorsi degli ospiti, visto che si deve relazionare con i parenti. Ma quanto è possibile conoscere in profondità i propri ospiti, soprattutto se sono più di un centinaio?
Per ora mi fermo qui. Ci sarebbe molto da dire, soprattutto sulle emozioni che molte situazioni fanno provare e su tante riflessioni che emergono su quest'ultima parte della vita, ma di questo ne parleremo un'altra volta.
Ti ringrazio