Vi porgo gentilmente una curisità...

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Nonnobisdomine
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Vi porgo gentilmente una curisità...

Messaggio da Nonnobisdomine »

Un ragazzo, figlio di genitori separati può chiedere l' affidamento ad una comunità o casa famiglia?
Se si, a chi si dovrebbe rivolgere? E quale deficenza dei genitori, dovrebbe essere dimostrata?
Grazie in anticipo per le risposte che mi darete...
Buona serata...
KIARA87
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Re: Vi porgo gentilmente una curisità...

Messaggio da KIARA87 »

L INSERIMENTO avviene nel momento in cui si tratta di minori a rischio: figli di alcolisti, nei casi di abuso, maltrattamento, violenza. Nel caso di separati no, a meno che non sussistano situazioni drammatiche e lesive per la situazione esistenziale del minore. Sono generalmente i consultori che si occupano di questo.
Ultima modifica di KIARA87 il sab, 29 ago 2009 - 3:46 pm, modificato 1 volta in totale.
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ugo.albano
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Re: Vi porgo gentilmente una curisità...

Messaggio da ugo.albano »

Ragazzi, per cortesia, siate precisi nel dare queste informazioni. Se non lo sapete, astenetevi!! Non fate fare bella figura agli assistenti sociali nel dare queste risposte sballate!!

Attenzione pure alle parole: l'affidamento è ad una famiglia affidataria o ad un Ente terzo (come il Comune). In casa-famiglia si fa l'inserimento.


Caro nonnobisdomine, è il codice civile che disciplina la questione. Il minore è soggetto alla potestà dei genitori, la quale può essere revocata o limitata dal Giudice.

Non si tratta del "minore che vuole andare chissà dove".....è il Giudice che dispone la collocazione fuori dalla famiglia per fondati motivi. E quindi i motivi sono essenziali e vanno verificati....

Se è il minore a volerlo, deve chiederlo al Giudice. Volendo si rivolge ai servizi sociali, i quali indagano e riferiscono al Giudice: è lui che decide.

Ci devono essere motivi gravi per collocare un minore fuori dalla famiglia. Il nostro Ordinamento va invece in senso contrario: sono le famiglie che devono essere aiutate a gestire i figli. Poi, va beh, è normale per un adolescente "andare contro la famiglia": se però gli si dà credito senza valutarne i motivi, ciò mi sembra deleterio e totalmente non professionale, lo dico come assistente sociale.

Poi ogni inserimento costa al Comune: non è che il minore và dove vuole, magari perchè la casa-famiglia lo vuole, e poi si batte cassa al Comune!!! Funziona al contrario: è il Comune che dispone l'inserimento, d'intesa col Giudice e quindi con un bel progetto in risposta ai bisogni specifici.

OK???

Ugo Albano

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