Il nome dell'assistente sociale

Per tutti quei messaggi che non hanno una collocazione precisa
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Nazg
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Re: Il nome dell'assistente sociale

Messaggio da Nazg »

ugo.albano ha scritto:La laurea può essere un presupposto per partire, non per arrivare. Occorre quindi "teorizzare" sempre, di continuo, e comunicare la teorizzazione all'esterno. E noi ci riusciamo bene: basta vedere questo sito.................
Condivido con Ugo il fatto che la laurea è solo l'inizio di un percorso.
Secondo me bisogna usare il titolo di dottore con una giusta moderazione, cioè valorizzarlo dimostrando prima di tutto la competenza professionale.
Io che ho la laurea magistrale non mi sento migliore dei colleghi che hanno studiato alla scuola per ass.soc. degli anni passati, anzi penso che da loro ci sia molto da imparare perchè hanno acquisito molto sul campo.
L'osmosi tra le competenze dei vari professionisti è utile alla crescita professionale e umana di tutti, e soprattutto porta vantaggi all'utenza.
Non dovrebbero esserci, quindi, conflitti interni su chi fa che cosa o bistrattamenti tra le generazioni: come ass.soc. dovremmo essere i primi a ricercare il dialogo e il confronto tra di noi.


PS: mi piace molto che il forum di questo sito di diventato un luogo fresco e aperto per lo scambio reciproco, la teorizzazione, la riflessione collettiva, ecc... GRAZIE A TUTTI! :D
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Re: Il nome dell'assistente sociale

Messaggio da Zuccherina »

si va bene.....ma noi che abbiamo studiato 5 anni....?Sono d'accordo sul fatto che possiamo imparare molto da loro(anche perchè hanno fatto molta pratica ed hanno esperienza)ma se pensi ai sacrifici fatti (per chi veramente ha studiato...perchè in tutte le cose vi sono i fannulloni)ti girano un pò......
Da un punto di vista LEGALE dovremmo avere maggiori opportunità....poi è logico che ci sia quello più competente e quello meno competente.....
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Nazg
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Re: Il nome dell'assistente sociale

Messaggio da Nazg »

Zuccherina ha scritto:Da un punto di vista LEGALE dovremmo avere maggiori opportunità....poi è logico che ci sia quello più competente e quello meno competente.....
Secondo me ci sono anche colleghi laureati che è come se non lo fossero... non si può fare di tutta l'erba un fascio...
La legge per ora prevede l'equiparazione dei titoli per l'accesso al lavoro, ed effettivamente mi pare di capire che ormai quelli con i vecchi titoli sono già tutti (o quasi) collocati presso i vari servizi e non sono "eliminabili" (se non con il pensionamento). Andremo quindi pian piano verso l'esaurimento dei vecchi titoli con il pensionamento dei colleghi "anziani".

I neo-laureati dovranno semplicemente rimboccarsi le maniche e dimostrare il loro valore facendo la gavetta.
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Re: Il nome dell'assistente sociale

Messaggio da Zuccherina »

Scusa il sarcasmo ma se la riforma è del 2000 dovremo aspettare un bel pò prima :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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Re: Il nome dell'assistente sociale

Messaggio da Nazg »

Zuccherina ha scritto:Scusa il sarcasmo ma se la riforma è del 2000 dovremo aspettare un bel pò prima :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:


dovremo aspettare un bel po', senza dubbio.

Comunque il ragionamento corrente è riproponibile anche sul fatto che i colleghi con i titoli acquisiti prima della fondazione dell'Ordine professionale non hanno dovuto superare l'esame di stato...
Se ci attacchiamo a tutto questo rischiamo solo di creare conflitti e amarezza a causa delle disuguaglianze... meglio pensare positivo e cercare elementi di unione e forza della comunità professionale.
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Re: Il nome dell'assistente sociale

Messaggio da ugo.albano »

Carissime,

il problema che vi ponete NON ESISTE: il nostro Ordinamento fa salva la legislazione pregressa. Sono abilitati TUTTI i titoli iscritti all'Ordine, e ciò in forza di Legge. e non si discute.

Quanto alla COMPETENZA, questa è personale e non dipende dal "tipo" di titolo. E' come avere i capelli biondi: c'è chi ce li ha, c'è chi non ce li ha. Punto.

Anzi, è mia opinione che tante scuole del precedente Ordinamento erano MOLTO migliori delle attuali università, almeno per quanto riguarda il servizio sociale.

Voi giovani che siete "dottori" per "fase storica" siete al pari dei colleghi provenienti dal precedente Ordinamento (DU, Scuole Universitarie dirette a fini speciali, ecc) e ciò per semplici motivi anagrafici. Fa comunque fede l'iscrizione all'Ordine.

Io appartengo ai "vecchi". E come molti vecchi mi sono rimesso a studiare, laureandomi a 40 anni. E non siamo pochi. Quanto a competenze e contenuti siamo belli "tosti". Siccome per noi "portare l'assistente sociale" all'università è stata una lotta (tuttaltro che scontata, visto che la si voleva relegare fuori come "corso professionale", e ciò perchè altri laureati volevano -e vogliono!- l'esclusiva) e ci siamo messi, pur lavorando e con figli, a studiare, diamo molto significato al fatto di essere dottori: per noi significa "comportarsi" da dottori.

Il problema lo vedo sui colleghi giovani: spesso mi dicono che non ci tengono all'uso del titolo. Il vero problema, però, è che NON sono formati per essere dottori (cioè "padroni" della materia) e quindi si nascondono dietro il "gruppo" degli operatori. E' più comodo, si vive tranquilli ed il settore pubblico pure lo richiede...............

Quindi non generalizzerei. Dipende da ognuno di noi. Il nome determina il "vestito" di una persona. Ma questa non è solo vestito, deve pure avere un "corpo". Questo corpo siamo noi, nel senso che ognuno è se stesso come frutto della formazione universitaria certo, ma pure di quella personale, anche degli atteggiamenti etici, dei pregressi lavorativi, il tutto (possibilmente) integrato.

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Re: Il nome dell'assistente sociale

Messaggio da Zuccherina »

infatti la critica non era rivolta a te Ugo che ti sei laureato nonostante appartenessi alla "vecchia" categoria......perchè hai sentito il bisogno di laurearti?....scusa non voglio sapere i fatti tuoi....quindi se non ti va di rispondere...capirò!!!!
Il fatto è che trovo profondamente ingiusto che ora come ora non ci sia alcuna distinzione tra laureati e non.....Con questo non voglio dire che pretendiamo posti da dirigente una volta usciti dall'università...(bisogna fare tanta gavetta e la cosa deve essere meritata)ma almeno sappiamo con una laurea dove potremmo arrivare...tutto qui!
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Re: Il nome dell'assistente sociale

Messaggio da monica1967 »

CHI NON è LAUREATO è PERCHè ALL'EPOCA NON C'ERA LA LAUREA E HA SEGUITO IL GIUSTO PERCORSO DI FORMAZIONE CHE CI VOLEVA PER DIVENTARE ASSITENTE SOCIALE. NON DEVE IN NESSUN MODO ESSERE PENALIZZATO PERCHè HA FATTO TUTTO SECONDO LE REGOLE
E INOLTRE ALCUNE VECCHIE SCUOLE ERANO MOLTO DURE, SI STUDIAVA E SI FACEVANO 600 ORE DI TIROCINIO OGNI ANNO, FREQUENZA OBBLIGATORIA, MENTRE ADESSO SI ESCE DALL'UNI E MAGARI MANCANO TANTE NOZIONI PERCHè PER PASSARE UN ESAME COL MINIMO BASTA LEGGERSELO UN PAIO DI VOLTE UN LIBRO E A VOLTE NEMMENO PER INTERO( HO AMICHE CHE VANNO AGLI ESAMI COSì, PER PROVARE, SI AFFIDANO ALLA FORTUNA)

E NEMMENO è GIUSTO QUELLO CHE DICI RISPETTO AL PRENDERE UNA LAUREA DOPO AVER INTERROTTO PER ANNI E MAGARI CON UNA FAMIGLIA A CARICO. E' UNA COSA DIFFICILE E DEVE ESSERE UNA SCELTA.

NESSUNO DOVREBBE ESSERE PENALIZZATO SOLO PER ESSERE NATO PRIMA. SE UNO HA FATTO UN PERCORSO DI STUDI REGOLARE NON SI PUò CON IL TEMPO TOGLIERE MANSIONI SOLO PERCHè IL PERCORSO DI STUDI è CAMBIATO.

E' LA STESSA COSA PER CHI HA LA LAUREA INFERMIERISTICA. SI TROVA AD AVER LE STESSE MANSIONI DI CHI HA FATTO LA SCUOLA ANNI FA E NON HA NEMMENO LA MATURITà.
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Re: Il nome dell'assistente sociale

Messaggio da Zuccherina »

non si tratta di togliere niente a nessuno....semmai di aggiungere qualcosa!!!!!Quindi la penalizzazione non potrebbe avvenire in questi casi!
Per quanto l'università sia "buona" o "cattiva" rilascia sempre come attestato una laurea simile a tutte le altre lauree.....con niente in meno!!!!Poi sta ad ognuno di noi....dimostrare di avere delle competenze ed essere in grado di dimostrare che la laurea è stata meritata!
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Re: Il nome dell'assistente sociale

Messaggio da monica1967 »

Zuccherina ha scritto: Per quanto l'università sia "buona" o "cattiva" rilascia sempre come attestato una laurea simile a tutte le altre lauree.....con niente in meno!!!!Poi sta ad ognuno di noi....dimostrare di avere delle competenze ed essere in grado di dimostrare che la laurea è stata meritata!
appunto, come ogni altra laurea può essere meritata o meno. I furbi ci sono in tutte le facoltà :lol:

Ma non puoi presumere che la preparazione universitaria sia maggiore di quella di certe scuole di servizio sociale del passato solo perchè non erano abilitate a rilasciare un titolo accademico

E comunque quello che tu proponi è contrario alle norme di legge che ha citato Ugo.

E una qualifica è velida al di là del fatto che il percorso di studi sia cambiato negli anni per ottenerla.
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Re: Il nome dell'assistente sociale

Messaggio da Zuccherina »

io credo che a livello formale(purtroppo si può parlare solo di questo livello supponendo che ci sia la buona fede di tutti)una laurea rappresenta un livello "superiore" ad una scuola o diploma universitario(e questo lo dimostrano le lotte che sono state fatte per arrivare sin qui).....ora è anche giusto aggiungere altre "mansioni" e altre responsabilità a quelle già esistenti valide per coloro che per motivi anagrafici hanno fatto la scuola o diploma universitario......deve essere un evoluzione in positivo.....se le "mansioni" restano uguali che evoluzione sarebbe?Nessuno ritiene di dover togliere delle responsabilità a chi ha fatto la scuola(sempre assistente sociale resta) ma di dover dare qualcosa in più a chi ha una laurea...altrim. non ha senso avere il titolo accademico se non c'è un riscontro di questo tipo!Opinione discutibile la mia per carità!
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Re: Il nome dell'assistente sociale

Messaggio da ugo.albano »

Cara Zuccherina,

non so perchè ti ostini in questa tua visione, che è davvero opinabile. Sul piano giuridico l'attuale laurea corrisponde ai precedenti diplomi universitari. Semplicemente prima della riforma del 1999 le "lauree" (triennali) si chiamavano diplomi.

Il "di più" di oggi è solo formale, e scaturisce semplicemente dal fatto che ci troviamo in un diverso Ordinamento, tutto qua. L'attuale laureato non ha PER LEGGE altre funzioni o altre prerogative rispetto al suo collega. ANZI: per mia esperienza, la "formazione al ruolo professionale" è calata, fate troppa sociologia che non serve a niente e troppo poco rispetto agli ambiti di competenza......scusate la generalizzazione, è per capirci.

Anche interpretando il tuo pensiero: "se la laurea è un di più", beh, allora tocca dimostrarlo, non solo sul piano formale (che è farsi chiamare dottore), ma anche su quello reale , "agendo" da dottori, comunicando da dottori, riflettendo da dottori, teorizzando da dottori.

In effetti diciamo ed auspichiamo la stessa cosa. Il più è COME.

Inviterei inoltre a non considerare come "meno" i non laureati. Considera che tanti si stanno laureando "ex-post" e portano con sè un bagaglio esperienziale di tutto rispetto in termini teorici. Lo si vede alle lezioni, ovvia, una cosa è lo studentello di primo pelo, altra cosa è chi ha già sulle spalle una professionalità acquisita. C'è insomma un diverso modo di voler imparare: ai primi manca la pratica (e scusate se è poco!) ai secondi serve il modo di "sistematizzare teoricamente" tutto quello che fanno.

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Re: Il nome dell'assistente sociale

Messaggio da Zuccherina »

in pratica.......noi abbiamo bisogno di fare pratica(scusa il gioco di parole)....che dire.....speriamo che questo accada....lo auguro a tutti.......
e chi non ha una laurea ha bisogno di sistematizzare teoricamente la prassi....quindi dovrebbe ritornare a studiare per averla!
Quindi entrambi abbiamo bisogno di qualcosa.....e nessuno dovrebbe rimanere senza l'una o l'altra!
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Messaggio da Nazg »

Io sinceramente scinderei il concetto di formazione/aggiornamento professionale dalla laurea (versione attuale).
Chi non ha la laurea può essere estremanente competente se nel suo percorso professionale ha mantenuto un continuo impegno all'aggionamento.
Io stessa che sono una laureata di nuova generazione penso che la laurea in sè sia poca cosa se poi non viene da subito integrata con la prassi. E' il contatto diretto con l'utenza, i fenomeni ed i problemi, se affrontato con occhio critico, che ti consente di introiettare e sedimentare le conoscenze teoriche.
Ogni professionista deve sviluppare un moto circolare di passaggio fluido dalla teoria alla prassi e viceversa.

Mi piacerebbe molto che tutti i colleghi non si arenassero nella prassi, ma fossero capaci di riflettere e costruire un servizio sociale sempre più moderno.
Non è facile, ma possiamo aiutarci a vicenda, magari anche tramite questo forum...
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Re: Il nome dell'assistente sociale

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Si Nazg hai ragione.....io sono stanca di vedere pricipi e metodi del servizio sociale insegnato dai sociologi, con tutto rispetto! La nostra laurea è "debole" proprio perchè non può vantare conoscenze specifiche e scientifiche condivise dalla comunità professionale......il nostro spesso è solo un copia ed incolla delle teorie di altre discipline.......
Purtroppo ancora oggi regna l'idea che il servizio sociale sia solo prassi! :cry:
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