ragazzo con problemi

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assa
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ragazzo con problemi

Messaggio da assa »

aiutatemi ad aiutare, non so come fare...
si tratta di un ragazzo di quasi 17anni figlio di divorziati, affidato alla madre, quest'ultima segue il figlio per le necessità primarie, cibo e vestiario, ma ha da sempre trascurato la sua socialità e la sua educazione scolastica. Il risultato è che alla sua età il ragazzo non sa le tabelline, non conosce il valore dei soldi, non sa dare il resto, legge malissimo, non conosce il senso di quello che legge, fa spaventosi errori di ortografia, non sa giocare a dama o a carte, non sa fare semplici addizioni se non usando le dita, non ha mai fatto uno sport, non ha amici, frequenta solo sua madre,sua nonna,e i suoi zii, il padre pu vederlo solo 2 giorni ogni 15 e un mese d'estate, i suoi argomenti sono banalissimi e sempre gli stessi, non ha mai preso un pulmann o un treno da solo, a scuola è sempre stato promosso a forza fino alla 3 media poi ha fatto un anno di "scuola lavoro" ed ora sta cercando occupazione. e? completamente soggiogato e dipendente dalla madre, che gli ha insegnato a raccontare mille bugie anche colossali per coprirele sua difficoltà, anzi il ragazzo è convinto di essere "er mejo" e spesso è strafottente e indisponente. Il padre ha sempre lottato contro i mulino a vento, la ex moglie chiude porte e serrande barricandosi dietro l'affido esclusivo. Il padre non ha mai voluto affrontare la cosa in tribunale per non creare ulteriori sofferenze al bambino ora ragazzo. adesso per si è giunti ad un punto intollerabile, e mi chiedo cosa si possa fare di concreto. Avrei pensato di farlo rivolgere ai servizi sociali... cosa ne dite? che tipo di intervento si pu fare? servirà a qualcosa? è possibile che affianchino un educatore alla madre e le insegnino come si fa ad essere genitore?.....
Teddy
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Messaggio da Teddy »

bè prima di risponderti, a mio avviso è necessario contestualizzare la faccenda, per esempio che ruolo hai tu e cosa è stato fatto precedentemente...
assa
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Messaggio da assa »

io sono la compagna del padre di questo ragazzo. Il padre per il poco tempo che i termini del divorzio gli ha concesso, ha agito attivamente con il figlio, gli ha insegnato, lo ha stimolato e portato "fuori " dal sistema di vita cui è da sempre abituato, ma ovviamnte questo è stato insufficiente... la madre rifuta a priori di parlare dei problemi del figlio e "smota" sistematicamente tutti gli sforzi fatti dal padre. Ti faccio un esempio, avevamopreparato un quaderno di esercizi importanti per il ragazzo per insegnargli a leggere l'orologio a lancette a fare i conti, le parole crociate, il valore dei soldi, la sillabazione delle parole "a" con e senza h ...., pari e dispari, piccoli brani da riassumere, conticini, concetto del prima e del dopo ecc... questo quaderno era stato spegato alla madre, voleva essere un aiuto, un supporto per la stessa, una guida, ma il quaderno dopo 15 giorni era sparito, il ragazzo cominciò a dire che non serviva a nulla, che per fare i conti ci sono le calcolatrici e per leggere l'ora gli orologi digitali... e che lui è fiero di non sapere le tabelline....
Dopo questi risultati abbiamo pensato di scrivere una lettera alla madre in cui per punti si elencano tutti i problemi del ragazzo, gli intervennti fatti dal padre a riguardo e la richiesta del parere della madre punto su punto e di cosa pensi di fare o come agire, con linvito a rispodere per iscritto. sono passate 2 settimane e ancora nessuna risposta o telefonata.....
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Nazg
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Messaggio da Nazg »

Mi pare che la madre del ragazzo voglia tenere sotto le sue ali questo giovane che non è consapevole dei suoi limiti o per lo meno accetta gli stratagemmi della madre per mascherarli. Una mamma chioccia quindi che a me ricorda un po' la mafia: se stai nell'ignoranza ti controllo meglio.

Sappiamo che nella società di oggi l'ignoranza (il non sapere) non aiuta, figuriamoci se si vuole trovare un lavoro.

Credo sia necessario lavorare sulla consapevolezza del ragazzo e data la situazione le buone intenzioni del padre non sono sufficienti.

L'intervento dall'esterno potrebbe essere vissuto come invasivo, ma anche essenziale per sbloccare la situazione:
1) per una valutazione sulla condizione del ragazzo (non è che ha reali difficoltà di apprendimento?)
2) per pensare al percorso migliore per lui (come diceva assa sarà importante il ruolo di affiancamento di un educatore, meglio maschio secondo me, oppure l'inserimento in luoghi di socializzazione come i Centri di Aggregazione Giovanile)
3) per una possibile rivalutazione del tribunale rispetto alle qualità genitoriali della madre

questo è quello che mi sento di dire ad assa: non lasciate solo questo ragazzo perchè altrimenti avrà un futuro a rischio di emarginazione
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Messaggio da Teddy »

Assa, credo che sarebbe utile avere un colloquio informativo presso il servizio di tutela minori del tuo luogo di residenza, se ci dici il luogo forse ti si può orientare con indirizzi ecc.
ciao
assa
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Messaggio da assa »

il ragazzo risiede nei pressi di empoli io e il mio compagno in un'altra regione ma ogni 2 settimane andiamo a trovarlo ven sab e dom
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Messaggio da Nazg »

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Messaggio da Teddy »

Chiami questo numero dell'USL di Empoli:
0571 - 7051
e chieda dell'ufficio competente per i minori del territorio ove risiede il bambino.
Si ricordi che l'avvalersi di questi servizi non significa automaticamente aprire
un contenzioso in sede giuridica,ma al contrario può avere una valenza importante per la tutela del suo benessere psico fisico.
Tutto viene svolto e programmato in maniera condivisa e sicuramente si può trovare l'orientamento giusto per qualsiasi eventuale percorso da seguire.
Consulti anche questo sito:
http://servizi.usl11.tos.it
Saluti
assa
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Messaggio da assa »

grazie a tutti per le preziose informazioni e buon lavoro.
assa
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Messaggio da assa »

aggiornamento... abbiamo ricevuto la risposta alla nostra lettera, poche righe in cui la madre accenna allle difficoltà del ragazzo che sono da imputare alla separazione e all'adolescenza, veleni e critiche a tutti. Conclude dando la propria disponibilità a parlarne ma facendo tutto senza alcuna fretta. Ho preso appuntamento con i servizi sociali ed insieme al mio compagno abbiamo avuto un colloquio con la coordinatrice dei servizi. le abbiamo fatto leggere la nostra lettera e la risposta che la madre ha dato, abbiamo parlato a lungo. La coordinatrice auspicherebbe a fare un incontro a tre, lei madre e padre finalizzato alla mediazione familiare, e occorerebbe anche far valutatre il ragazzo (cosa che il padre ritiene indispensabile, ovvero se un esperto affermna che le difficoltà ci sono la madre non può più campares scuse), ma per fra questo occorre il consenso della madre e questo lo vedo veramente difficile. In diretta li ai servizi mentre eravamo a colloquio,il mio compagno ha telefonato alla sua ex dandole il telefono dei servizi e invitandola a chiamarli per fissare un appuntamento e parlare assieme del problema, chissà se chiamerà... intanto la situazione è davvero pesante, la madre cerca di ingabbiare sempre più il figlio che pare un automa a comando, ha setto otto riposte standard con le quali ripsode a ogni domanda che gli viene fatta, è incapace di ragionare con il suo cervello. Un esempio: il padre l'anno scorso si è premurato di far iscrivere il figlio a scuola giuda per fargli prendere il patentino per il 125, gli ha procurato un bello scooter.... è stato bocciato per 4 volte perchè la madre non lo segue, (il padre si, sabati e domeniche a far quiz e spiegare)non gli basta la scuola guida, ebbene dopo l'ennesima bocciatura abbiamo cercato di incoraggiarlo e promesso di aiutarlo ancora, il ragazzo era determinato. arrivati a casa dalla madre quando si è accennato al patentino chiedendo alla madre di far portare il libri per la prox volta, la madre si rivolge al ragazzo dicendo" guarda che XXXX ha detto che non lo vuole più fare il patentino e io non l?ho più iscritto a scuola giuda, vero XXXX? e XXXX "si mamma è vero hai ragione tu non ci vado più".
A parte ciò, mi chiedo se la madre non autorizza di far visitare il ragazzo, cosa può fare un padre non affidatario? i servizi non hanno alcun potere?
MonicaB
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Messaggio da MonicaB »

L'errore di fondo secondo me sta nel fatto che il padre quando si è reso conto delle difficoltà del ragazzo, che però francamente data la gravità penso che ci siano sempre state, non si sia rivolto al Tribunale per rivedere l'affidamento, tanto più che ora c'è la legge sull'affido condiviso. Non averlo fatto, anche se con la giustificazione di non voler creare ulteriori problemi al ragazzo, compromette qualsiasi possibilità di intervento da parte del padre.
Monica
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Messaggio da assa »

[quote="MonicaB"]L'errore di fondo secondo me sta nel fatto che il padre quando si è reso conto delle difficoltà del ragazzo, che però francamente data la gravità penso che ci siano sempre state, non si sia rivolto al Tribunale per rivedere l'affidamento, tanto più che ora c'è la legge sull'affido condiviso. Non averlo fatto, anche se con la giustificazione di non voler creare ulteriori problemi al ragazzo, compromette qualsiasi possibilità di intervento da parte del padre.
Monica[/quote]
penso proprio che tuabbia ragione.
in ogni caso abbiamo avuto l'incontro con l'ass soc, che è stata molto disponibile e gentile, 2 ore di colloquio in cui abbiamo capito quanto per i servizi siano importanti i rapporti fra genitori, la mediazione. Abbiamo invitato in diretta la madre del ragazzo a prendere appuntamento per un colloquio con la ass soc, ma la madre ha fatto telefonare ai servizi dall'avvocato, abbiamo poche speranze che si faccia viva per utilizzare la mediazione offerta dai serv sociali. pensiamo di rspondere alla sua scarna lettera accentuando il suo rifiuto alla mediazione e andremo da un avvocato esperto in tdm....... che tristezza.....
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Messaggio da Nazg »

Quello che mi intristisce è la rigidezza della madre: una madre così dimostra di voler rendere suo figlio succube del suo volere.
Probabilmente anche lei avrebbe bisogno di un supporto psicologico per elaborare la sua identità di madre "piovra"...

Il fulcro del problema resta comunque il minore che merita di avere una "sana" attenzione e amore.
In bocca a lupo Assa! Spero che riusciate ad aiutare il ragazzo a diventare un uomo :D
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assa
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Messaggio da assa »

la situazione è precipitata. La madre (e se lo dico ho ragione di esserene certa perchè il ragazzo non ne è marterialmete capace da solo) ha fatto scrivere al figlio un fax autografo al padre in cui dice di essere continuamente maltrattato dal padre dalla nonna e da me e per questo non vuole più venire con il padre per le usuali visite finchè non gli sarà garantita tranquillità e serenità. Abbiamo fatto un telegramma in cui si garantisce la tranquillità e a garanzia se si trovasse male lo avremmo riaccompagnato a casa ribadendo che comunque saremmo andati a prenderlo. poi dopo molti tentativi (ora spengono i telefoni o non rispondono, cosa mai successa prima) il padre è riuscito a parlare con il figlio il quale ha letto un proclama in perfetto italiano in cui dice che se anche il padre dovesse andare a prenderlo lui avrebbe chiamato i carabinieri perchè sopra i 14 anni lui ha il diritto di rifiutarsi di andare con il padre.
E domani dovremmo andare a prenderlo.... e solo domattina potrò forse riuscire a parlare con un avvocato..... cosa facciamo????
Abbiamo anche telefonato ai servizi per un consiglio e la ass soc ci ha detto che lei non può fare nulla anche perchè ha già ricevuto la telefonata dell'avvocato della madre del ragazzo e non vuole correre alcun rischio.
a.s.boy
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Messaggio da a.s.boy »

Effettivamente ci si trova davanti ad una situazione d'empasse. La situazione non è sicuramente facile e nonostante l'assistente sociale del caso abbia buone capacità professionali e personali, non è assolutamente facile risolvere la situazione. Spesso gli assistenti sociali in questi casi non hanno la bacchetta magica, credo che l'unica via percorribile sia quella, a questo punto, di chiedere al T.M. un'istruttoria sulle relative capacità genitoriali della madre, la quale verrà affidata ai servizi sociali competenti. In questo modo, in base agli esiti dell'istruttoria, si potrà procedere alla revoca o no, dell'affidamento esclusivo alla madre, valutando gli interventi opportuni da adottare per il minore ed eventualmente anche per la madre, fermo restando che il problema bersaglio rimane pur sempre il ragazzo.
..nulla è caso nella vita..
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