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stefi
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un consiglio...

Messaggio da stefi »

Salve a tutti!
Sono Stefania. Mi sono laureata a marzo ed una settimana fa ho ultimato le ultime due prove dell'esame di stato. Sono finalmente assistente sociale! :D
Come molti ho cominciato a cercare lavoro ma non è affatto facile. Non so da dove cominciare. Ho inviato alcuni curiulum a delle cooperative. Ed ora? Sto ad aspettare un posto come assistente sociale o accetto il primo posto che capita come commessa o barista?
:( vale la pena aspettare? Ho parlato con diverse persone che mi hanno detto che non c'è alcuna richiesta di assistenti sociali nel trevigiano (dove vivo).
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Nazg
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Re: un consiglio...

Messaggio da Nazg »

guardati intorno anche nelle zone adiacenti alla tua provincia, non desistere nel mandare il tuo CV agli enti, magari offriti per un periodo di volontariato/stage per un ente di tuo interesse.
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stefi
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Re: un consiglio...

Messaggio da stefi »

Farò così... ti ringrazio!
MonicaB
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Re: un consiglio...

Messaggio da MonicaB »

Urrà! A Treviso stan tutti bene!!! Scusa se scherzo ma mi pare un po' improbabile che una provincia così estesa e popolosa sia a posto come organico nei servizi sociali. Dipende con chi hai parlato, io proverei a sentire direttamente gli enti che ti interessano e le cooperative che operano in zona. Non demordere!
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ugo.albano
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Re: un consiglio...

Messaggio da ugo.albano »

Un consiglio te lo do, ma ben articolato.

Il settore pubblico assumerà sempre di meno mentre quello privato già da anni assume. Piaccia o no, è così.

E' per questo che consiglio di "disimparare" l'imprinting pubblico e buttarsi nel privato.

Nel privato bisogna essere più flessibili, e questo è un bene, specialmente per evitare quell' (assai fastidioso) atteggiamento di onnipotenza molto presente tra i colleghi anziani (sempre pubblici). Ci si candida quindi al privato non solo come assistente sociale, ma anche come operatore, educatore. Poi è sulla competenza che si può tentare la carriera.

Mi colpì molto un colloquio con una collega di Treviso di qualche anno fa: ha fondato una cooperativa di servizio sociale (l'unica in Italia), aveva degli appalti, ma non trovava colleghi disposti a lavorare: costoro, secondo lei, erano in (eterna) attesa del "posto pubblico". E poi, scusa tanto (basta andare in giro per i servizi, ma basta vedere tutte le esperienze che voi giovani riportate per il tirocinio): ma vi piace così tanto questo "pubblico" in cui c'è solo frustrazione?

Guardatevi attorno e iniziate a lavorare. E' uguale come e dove, evitate comunque di "aspettare". Fate esperienze: anche fare la barista (se altro non c'è) è sempre utile per imparare a "servire le persone" (cos'altro facciamo, in fin dei conti, come assistenti sociali)?

Inoltre: finquando siete giovani, spostatevi! Se il lavoro a casa non c'è, ma bisogna spostarsi, fate le valigie e partite. Fatevi esperienza. Noi Italiani (specie al nord) siamo quelli che, in Europa, si spostano di meno, mentre all'estero è cosa normalissima. Dipendenza dalla mamma?

Ah: la cooperativa della collega che cercava (e non trovava) assistenti sociali a Treviso è SocialJob. Cerca su internet, altrimenti la trovi linkata dal mio sito.

Spero di averti dato il consiglio che aspettavi....................

Ugo
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MonicaB
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Re: un consiglio...

Messaggio da MonicaB »

Concordo con Ugo, si è ancora e sempre in attesa del posto fisso pubblico e si punta tutto sui concorsi, ma il mondo lavorativo sta cambiando, le realtà è molto diversa oggi rispetto a 10 anni fa quando io ho iniziato (in cooperativa sociale). Bisogna essere flessibili e costruirsi una professionalità spendibile in più settori, studiare sempre, aggiornarsi, cercare di essere flessibili e preparati e agire con senso di responsabilità e in modo serio e onesto. Io poi sono convinta che il lavorare nel privato dia anche molti stimoli e soddisfazioni. Il pubblico per forza di cose è un sistema molto rigido e burocratico dove spesso di perde il senso della nostra professione persi in un mare di scartoffie e di pratiche amministrative che di servizio sociale non hanno nulla.
Saluti
Monica
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Tiffany
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Re: un consiglio...

Messaggio da Tiffany »

Soprattutto fatti raccomandare... te lo dice una che per non averlo mai voluto fare si ritrova col suo bel 110/110 con lode buttato nel....

In bocca al lupo!!!!!!!!!
Schiuma
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solo un appunto...

Messaggio da Schiuma »

ciò che dice ugo è giusto. mi permetto di dissentire solo su una cosa: basta con questa storia dei bamboccioni che vogliono stare a casa. la realtà dei fatti è che nn ci si sposta perchè, tante volte, il nostro stipendio nn ci permette di far fronte ad un affitto, ecc :oops:
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ugo.albano
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Re: un consiglio...

Messaggio da ugo.albano »

Non mi permetto certo di generalizzare, cara Schiuma, ognuno ha i propri limiti ed i propri legami.

Mi permetto solo di dire che in Italia la gente è poco "mobile" rispetto al resto d'Europa e che questo aspetto è un handicap. Non lo dico io, ma diversi studi.

Certo che è faticoso spostarsi e vivere di solo stipendio, ma tanti lo fanno perchè vogliono lavorare.

Se io vedo solo le difficoltà e non le chanches dello spostamento e l'effetto di ciò è restare disoccupati,...beh, devo anche accettare che la colpa è mia se sono disoccupato.

Il lavoro lo si cerca, non è che venga da noi. Lo "spostarsi" diviene inoltre una "fatica" che fa crescere. "Spostarsi" è l'aspirazione di ogni giovane d'europa. Da noi un pò meno, mi pare. Ed è un peccato!

Anche un curriculum si presenta bene se il candidato ha fatto esperienze, si è mosso, ha imparato lingue e si è adattato a vivere di volta in volta in contesti diversi.

Un curriculum di un disoccupato si presenta sempre male perchè non esplicita competenze.

Se io devo assumere un assistente sociale guardo subito alle sue esperienze, magari anche poco attinenti. Valuto molto positivamente che "si è dato da fare". Vedo invece come "poco idoneo" un candidato con poche esperienze o con "paraesperienze" (volontariato, servizio civile, stages, disoccupazione,...................).

Io trovo necessario che un laureato, dopo lo studio, lavori. Un laureato che, finquando non trova il suo "specifico", si da da fare, lo trovo degnissimo di lode. Il lavoro fa esperienza, fa guadagnare e crea una posizione previdenziale: cose da adulti!

Come si fa oggi a non lavorare dopo la laurea? Ma se in Italia vengono dall'estero a lavorare e da noi ci sono i disoccupati, permettimi di dire che qualche problema ce l'abbiamo: aspettiamo il "lavoro che fa per noi" e nel frattempo siamo disoccupati.

Se il motivo di ciò è la bassa flessibilità dei giovani colleghi (complici a ciò, a mio parere, le famiglie che non staccano il cordone ombellicale), a me dispiace solo. Con le differenze "culturali" tra maschio e femmina, che -attenzione- consolida una visione "maschilista" della nostra società (femmina a casa e maschio fuori).

La vita è rischio, lo è sempre stata. Il rischio però fa crescere, l'insicurezza e l'iperprotezione no.

Ciò vale per tutti. Dovrebbe valere un pò di più per gli assistenti sociali: quanto è importante, per esempio, aver "fatto la gavetta" per poi poter DAVVERO comprendere gli utenti? Ma come faccio a capire la povertà se io non ho LA MINIMA IDEA di cosa significa un campeggio, un ostello, un cantiere o un retrobottega di un bar o la preoccupazione di "portare il pane a tavola"?

Mi rendo conto che sto dicendo una cosa che a me sta molto a cuore: le nostre competenze professionali non sono solo teoriche o "imparate nei serrvizi", sono specialmente personali e frutto pure delle nostre esperienze in quanto persona. Io ci credo fermamente al fatto che l'utente non vede solo il "nostro habitus", ma "noi in quanto persona". E noi siamo le nostre esperienze.

Ugo
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stefi
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Re: un consiglio...

Messaggio da stefi »

Grazie per tutti i vostri consigli.
Proprio in questi giorni sono stata chiamata da una cooperativa per un incarico di 14 ore settimanali in un comune ad un'ora da casa. Ho accettato e sono entusiasta di poter cominciare a lavorare ma facendo bene i conti con i soldi che prenderò a malapena riuscirò a salvare qualcosina a fine del mese (togliendo i soldi della benzina).
Vediamo come va la cosa...
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Re: un consiglio...

Messaggio da Nazg »

intanto farai esperienza e rinpingui il curriculum :D
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Re: un consiglio...

Messaggio da Francesca.Cagliari »

Mah..sarà che qui non funziona così...ma io non la penso come Ugo.....
Prima di tutto non sono troppo d'accordo sul fatto che per forza una persona si debba spostare!!!
Cioè..io mi sposto alla grande dalla mia città..e ok..perchè non mi aspetto di trovare per ora il lavoro sotto casa........
Ma non reputo giusto, se uno non si sente di partire fuori, andare in un'altra regione!
Del resto se tutti dovessimo decidere di partire fuori....le ns regioni rimarrebbero sempre uguali..sempre senza servizi...
Non mi piace la differenza che c'è tra nord e sud....perchè dobbiamo andare al nord??? Perchè il lavoro non lo si crea al sud???
Questo prima di tutto...
Altra cosa è.......non so tu Ugo....non so come funziona lì..o altrove.......ma qui in Sardegna senza un posto fisso è raro che ti diano un mutuo o una stupida finanziaria per comprarti la macchina...
Quindi, non so voi, ma io sarei felicissima di lavorare nel pubblico.....per potermi comprare la casa.......
Ultima cosa.......e so che in qs caso non mi capirete perchè viviamo in due mondi diversi per ora......
Non concepisco il discorso del buttarsi in altri lavori tipo educatore o simili per fare curriculum..
E vi dico perchè.....
Sarei la prima a farlo per avere dei soildi.....e per non chiederli a casa....Ho fatto volantinaggio e baby sitter per dire..
Ma da qui a dire che fa curriculum ce ne vuole..almeno qui nella mia regione!
Qui le cooperative o ti prendono perchè sei assistente sociale e perchè hai esperienza come assistente sociale, possibilmente in quel settore..oppure ti attacchi!
Se presenti un curriculum come educatrice...lo guardano e lo cestinano....perchè il lavoro è del tutto diverso!
Certo..lavori con le persone..ma lo stesso fanno le commesse per dire............ma non vedo l'attinenza col vero lavoro da assistente sociale!
Poi certo..ripeto.....per vivere si fa di tutto.......e sarei la prima a farlo..e l'ho fatto.......
Ma da qui a dire che serve fare l'educatrice, ce ne passa..
E tra l'altro...non lamentiamoci se poi la ns professione viene svalutata....e ci fanno fare altro compreso lavarci l'ufficio..o lavare gli anziani!
Parlo di professione..

Spero che capiate che non sto facendo un discorso classista...ma semplicemente dico come funziona qui...
Vi faccio un esempio ancora....
Addirittura..pur lavorando da quasi 4 anni per varie coop coordinando servizi vari..da poco sono stata scartata da una coop che doveva gestire un servizio socio educativo.....e mica perchè non piacevo e c'erano altre colleghe in attesa.....
No....semplicemente perchè non ho esperienza in quello specifico settore...
Vi dirò che, nonostante certo mi abbia dato fastidio visto che ho perso un'occasione, capisco del tutto la loro scelta.....
Cosa mi buttano in tribunale e in casi di minori...se non li ho mai seguiti sotto quell'aspetto???
Non so se mi sono spiagata....
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Re: un consiglio...

Messaggio da Nazg »

Francesca.Cagliari ha scritto: Cosa mi buttano in tribunale e in casi di minori...se non li ho mai seguiti sotto quell'aspetto???
Non so se mi sono spiagata....
d'altra parte ci sarà sempre qualcuno che inizierà ad occuparsi di minori da zero: altrimenti non ci sarebbero mai colleghi esperti in quel settore!
Ed è comunque meglio prendere un'ass.soc. che ha avuto altre esperienze, ma che ha metodo, rispetto ad un neolaureato che non conosce nessun settore... a meno che non vogliano "tirarselo su" come meglio credono...
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Re: un consiglio...

Messaggio da Francesca.Cagliari »

No vedi..quello che stavo dicendo io prima è che un educatore non ha lo stesso metodo dell'assistente sociale...Non vedo attinenza tra le cose...
Di conseguenza è come se non avesse nessuna esperienza..
In merito a ciò che hai detto sul fatto che logicamente prima o poi si deve iniziare è vero..ma non si possono collegare i due discorsi.....proprio perchè sono due lavori diversi...
Intendo dire qs....
Ma ripeto..non pensate che io stia facendo un discorso classista....ma parto dal presupposto che la ns professione vera è un'altra...non quella dell'educatore...
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Re: un consiglio...

Messaggio da Nazg »

infatti io non mi riferivo all'esperienza come educatore, ma proprio solo a quella di ass.soc.
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