La social card ci riporta indietro di 50 anni!

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Nazg
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La social card ci riporta indietro di 50 anni!

Messaggio da Nazg »

COMUNICATO STAMPA
L'allarme lanciato dagli assistenti sociali.
La social card ci riporta indietro di 50 anni!
Leggendo in questi giorni le notizie sulla manovra finanziaria approvata dal Consiglio dei
Ministri in soli 9 minuti, la prima reazione che ha colpito chi da molti anni, per mandato
professionale e obbligo deontologico, segue l’evoluzione delle politiche sociale e la legislazione
che ne consegue, è stata quella di ritrovarsi con un tuffo nel passato, in un film in bianco e nero
già visto, con il conseguente peso degli anni trascorsi.
Ritornano alla memoria la “tessera di povertà” e l’Ente Comunale di assistenza con gli elenchi
dei poveri, il pacco viveri e l'assistenzialismo per i cittadini “bisognosi”.
Tutto questo era stato cancellato negli anni, dando il via al lungo percorso che porta al concetto
di diritto nel rispetto dei contenuti costituzionali (art. 38), ridando dignità alle persone, ai loro
bisogni.
La Social card, il bonus bebè, i buoni servizio, agevolazioni fiscali sia pur utili in termini di
distribuzione di risorse finanziarie, ricalcano lo stesso atteggiamento dei vecchi sussidi
economici che i Comuni distribuivano ai fini elettorali, mantenendo la distanze dalle persone e
con una volontà di non coinvolgimento pieno nella costruzione di un sistema sociale più equo.
La società nel corso degli ultimi vent’anni ha subito dei forti mutamenti: alle povertà classiche
si sono aggiunte “nuove povertà” che riguardano aspetti relazionali, affettivi e sociali non meno
importanti e vitali; lo stesso concetto di bisogno non viene più solo inteso come assenza di beni
primari, ma come mancanza di opportunità, come isolamento e solitudine, come bisogno di
realizzazione, di riconoscimento.
La pluralità degli stili di vita, degli orientamenti valoriali, la crescente discontinuità nelle
traiettorie di vita individuale, generano un senso di vulnerabilità che non può essere affrontata
così facilmente o semplicemente, con interventi tampone.
Le aspettative di una maggiore attenzione e di più adeguati investimenti, da parte dei diversi
governi, alla costruzione di un sistema di protezione sociale che accompagni l’intero arco della
vita delle persone, vengono meno con il semplice atto dell’individuazione della “social card”,
che, tra l’altro, classificando i cittadini, rischia la ghettizzazione delle fasce sociali più deboli,
incrinando ulteriormente una difficile, ma sempre più urgente, coesione sociale.
Il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali, in quanto rappresentativo di una
professione chiamata da un mandato istituzionale a tutelare gli interessi collettivi e a
promuovere i diritti di cittadinanza, non può rimanere in silenzio e sente il dovere di manifestare
perplessità e sconcerto nel merito, intravedendo un forte pericolo di arretramento.
Roma, 23 giugno 2008
Il Presidente
Franca Dente
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Canale Youtube di AssistentiSociali.org:
http://y.AssistentiSociali.org
Giorgio
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Re: La social card ci riporta indietro di 50 anni!

Messaggio da Giorgio »

Cioè...non ho capito molto bene...in pratica ai "bisognosi" viene assegnata questa social card??
mah..vabè che è una cosa che aiuta...
ma diventera' legge sta cosa?
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