ricorso concorso comune Sassari

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amorizio
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ricorso concorso comune Sassari

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Chiunque fosse interessato può tel al num. 3884774444. Qualsiasi informazione relativa agli estremi del ricorso verrà fornito solo a chi realmente interessato....
amorizio
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testo articolo pubblicato ieri

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TITOLO: Assistenti sociali, test nel mirino e il Comune dimentica la privacy. Ricorsi in vista per il concorso degli assistenti sociali. I risultati per giorni sul sito internet di Palazzo Ducale nonostante i dati sensibili
■ Il candidato dica se gli capita di piangere. oppure se ha paura di stare in mezzo alla folla o anche, se è incuriosito dal fare nuove esperienze. La risposta esatta a questi quesiti non c'è. Così come nessuna soluzione può dirsi sbagliata. ma sono queste alcune delle domande alle quali hanno dovuto rispondere i candidati al concorso bandito dal Comune per otto posti di assistente sociale. Non è la prova d'esame, ma il test che bisogna superare per accedere alle selezioni, vere e proprie. Palazzo Ducale, così ha deciso. Non più folla per la prova, ma un taglio all'ingrosso dei partecipanti. Così si usa quando i concorrenti sono migliaia e l'esame, per i commissari, diventa praticamente ingestibile.Ma nel caso di specie, l'8 maggio scorso, le domande di partecipazione (in risposta al bando di gennaio) sono state circa 200 e ai test hanno preso parte solo 113 aspiranti. Cinquanta gli ammessi. Molti degli esclusi preparano il ricorso. Infatti, il test si è basato su un profilo idoneo, determinato dalla commissione, e ha superato la selezione chi più si è avvicinato, con la risposta ai quiz, al modello prestabilito. I partecipanti, solo al momento della selezione hanno appreso che il questionario non era di tipo psicoattitudinale a risposta oggettiva, ma a carattere psicologico. E qui arriva il capolavoro. Nome, cognome, data di nascita e altri dati sensibili come la stabilità mentale e la personalità di tutti i candidati (promossi e bocciati) finiscono sul sito internet del Comune. Immediata la denuncia del consigliere dell'opposizione, Gianfranco Meazza, e altrettanto rapida la cancellazione dal Web della tabella con i risultati. L'assessore ai Servizi sociali della Giunta Campus, ha anche contestatoi criteri di selezione e il ricorso esclusivo, per la valutazione degli idonei alla prova d'esame, dei test psicologici. Altre contestazioni formali, sono annunciate in Tribunale ■
I dati:
La selezione
■ ■ Circa 200 le domande per
gli 8 posti a concorso da
assistente sociale. Hanno
partecipato alla selezione 113
candidati. Ammessi in 50.
La commissione
■ ■ Presieduta dal dirigente del Comune di Sassari
Salvatore Stangoni. Membri:
Maria Giovanna Campus,(RESPONSABILE SETTORE SERVIZI SOCIALI DEL COMUNE)
Giuseppe Capecci e Eugenio
De Gregorio è lo psicologo.
.
amorizio
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Il Sardegna: articolo pubblicato ieri

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Noi Assistenti Sociali siamo professionisti nell’arte del piangersi addosso: "siamo sempre l'ultima ruota del carro"........"la nostra è una professione presa a calci"....... "poco rispettata, affatto conosciuta e tanto criticata"........ "una professione debole, debole come poche altre".Nonostante il nostro "amato" e poco conosciuto agli operatori stessi Codice Deontologico, nonostante l'Albo, l'Ordine Regionale siamo e saremo sempre UNA PROFESSIONE DEBOLE. Non perché gli altri operatori non capiscano l'importanza della nostra professione all'interno del "Welfare"... non perché l'Ordine Regionale non svolga bene il proprio ruolo……..non perché negli enti pubblici siano tutti convinti di poter fare anche ciò che è chiamato a fare un'assistente sociale, d'altra parte, pensano in tanti, "che competenze sono necessarie per ricevere un'utente, ascoltarlo e provare ad aiutarlo?".Siamo e saremo per sempre una professione debole perché i primi a non saper "fare rete" siamo noi. Nel caso i cui si verifichino vergognose pre-selezioni si dovrebbe partecipare in massa al ricorso per far valere un nostro diritto, per far capire a chi muove i fili di questo vergognoso teatrino che esistono persone competenti, che conoscono i propri doveri, ma anche i propri diritti. Persone che si sentono parte di una "famiglia professionale" a cui nel corso di studi è stato insegnato a far valere il valore della solidarietà e del lavoro di gruppo, a instaurare con i colleghi rapporti improntati alla massima correttezza, stima, solidarietà professionale e trasparenza. Invece, con grande tristezza, viene puntualmente dimostrato di aver appreso e fatto propria la pratica del free rider, che decide opportunisticamente di non esporsi in prima persona, aspetta che siano gli altri ad andare avanti, sperando di godere dei benefici ottenuti. Si potrebbero chiamare opportunisti, forse un po’ vigliacchi o volgarmente anche parac..., ma per non cadere nel volgare definirei queste persone “ignavi” e a loro consiglio la lettura del III canto dell’Inferno di Dante.
....., buona lettura, cari colleghi.

“E io ch'avea d'error la testa cinta,
dissi: "Maestro, che è quel ch'i' odo?
e che gent'è che par nel duol sì vinta?".
Ed elli a me: "Questo misero modo
tegnon l'anime triste di coloro
che visser sanza 'nfamia e sanza lodo.
Mischiate sono a quel cattivo coro
de li angeli che non furon ribelli
né fur fedeli a Dio, ma per sé fuoro.
Caccianli i ciel per non esser men belli,
né lo profondo inferno li riceve,
ch'alcuna gloria i rei avrebber d'elli".
E io: "Maestro, che è tanto greve
a lor che lamentar li fa sì forte?".
Rispuose: "Dicerolti molto breve.
Questi non hanno speranza di morte,
e la lor cieca vita è tanto bassa,
che 'nvidïosi son d'ogne altra sorte.
Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa".
(Dante Alighieri, Inferno III, 31-51)
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