Servizio sociale nel mondo

Per tutti quei messaggi che non hanno una collocazione precisa
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ventinove
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Servizio sociale nel mondo

Messaggio da ventinove »

Ciao a tutti, qualcuno ha esperienze da riportare relative alla pratica di Servizio sociale fuori dall'Italia?

O meglio, siete a conoscenza o siete in prima persona Assistenti sociali con il titolo conseguito in Italia che hanno fatto pratica all'estero?

Siete a conoscenza della validità del nostro titolo fuori dall'Italia? E' riconociuto?
ventinove
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Messaggio da ventinove »

Uno tra i desideri che conservo sin dal primo anno di studi all'Università, è quello di venire a conoscenza della pratica di Servizio sociale in altri contesti territoriali fuori dall'Italia... Purtroppo nei manuali ho trovato ben poco, a parte nozioni sui sistemi di welfare di altri paesi o sui modelli di servizio sociale importati dagli stati uniti nel dopoguerra (certo, fondamentali ma...)

...mi chiedo:
- come si concretizza il lavoro quotidiano di un Assistente sociale in Inghilterra? Negli Stati Uniti? In Polonia? In Svezia?
- i nostri colleghi nel resto del mondo che modelli di riferimento hanno? Utilizzano gli stessi strumenti professionali che utilizziamo noi?

E' solo una minima parte della mia curiosità che mi sarebbe piaciuto conoscere anche attraverso i manuali... Qualcuno ha da suggerirmi qualche lettura? Mi sapreste indirizzare verso fonti che trattano il tema?
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ugo.albano
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Messaggio da ugo.albano »

Io, dopo il diploma da assistente sociale, me ne sono andato in Germania.

Considera che il titolo di assistente sociale, in quanto "postmaturità, triennale ed equivalente" (direttiva 48/1989) abilita all'esercizio all'estero. E non è poco!!

E' logico che quest'operazione richiede una contaminazione culturale "pesante", a cominciare dalla lingua, la conoscenza delle leggi e della realtà sociale del luogo. C'è inoltre una "tradizione" ed una "scuola di pensiero metodologico" che vanno acquisite.

Personalmente consiglio l'esperienza a tutti (pure l'erasmus è un'occasione) per un semplice motivo: si acquisisce una competenza di lettura antropologica essenziale al nostro lavoro, in quanto ci si "decentra" da se stessi e dalla propria cultura e si impara ad osservare in maniera più oggettiva.

Ugo Albano
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Messaggio da ventinove »

Complimenti!! Immagino che tu conoscessi già il tedesco...

Io ho avuto modo di fare una esperienza all'estero di tre mesi con il programma C.R.U.I. - M.A.E. Cercavo un Tirocinio formativo post- laurea (qualcosa di alternativo all'erasmus che non sono riuscito a fare nel corso degli studi) e ho avuto la fortuna di scovare una opportunità interessante: sono stato inserito nelle attività del Consolato Italiano presso l'Ambasciata d'Italia a Varsavia.

Questa esperienza mi ha fatto prendere coscienza di un ambito di lavoro che sarebbe davvero interessante: quello con i connazionali Italiani residenti all'estero! Ho ritrovato problematiche comuni alle situazioni che l'Ente locale può trovarsi ad affrontare in Italia, solo che mi trovavo in un contesto estero. E le risorse... il lavoro di rete... gli strumenti professionali per far fronte alle situazioni... bè, credo ci sia proprio un bel lavoro da fare sotto questi aspetti!!!
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ugo.albano
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lavoro all'estero

Messaggio da ugo.albano »

Beh, considera che il ministero degli esteri aveva (ai miei tempi) un bel contingente di aa.ss. italiani nei consolati.
Sono opportunità di lavoro (e pure ben pagate....)
Ugo Albano
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Messaggio da ventinove »

Proprio questo è un argomento che mi interessa... E del quale mi fa piacere qualcuno sia informato! Ho sentito parlare di Assistenti sociali nei consolati per la prima volta in una lezione del primo anno di università, dal professore di sociologia (nonchè presidente del corso). Da allora c'è stato buio completo! Almeno sino a quando non son riuscito ad entrare nel Consolato! Ebbene, proprio l'Assistente sociale è stato il mio riferimento nel corso dei tre mesi...

Ora: il mio dubbio è che l'Assistente sociale del Consolato però fosse altro rispetto all'Assistente sociale professionista che esercita in Italia. Il mio dubbio, infatti, è che non avesse il titolo di studio ne tantomeno una iscrizione all'albo! Son argomenti che non ho mai approfondito direttamente con lui perchè non mi sembrava il caso di entrare così nel merito...

Che tu sappia, l'ambito dei consolati è ancora una opportunità per gli Assistenti sociali? Mi sembra di aver inteso che lo sia stato in passato... ma come può esserlo oggi? Da quanto ho inteso in quell'ambito si accede generalmente sostenendo il concorso diplomatico... Non ho mai sentito di un bando del miniostero esteri riservato nello specifico ad Assistenti sociali...
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