Magistrale "fotocopia"

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Re: Magistrale "fotocopia"

Messaggio da indeciso »

Federica72 ha scritto:Mi sono pure fatta riconoscere i titoli di servizio per ottenere l'esonero dal tirocinio. Ma sono pentita!
Avresti potuto effettuare l tirocinio lavorando? :roll:
indeciso
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Re: Magistrale "fotocopia"

Messaggio da indeciso »

ugo.albano ha scritto:Se io le competenze non le ho, l'esame non lo supero.
Ma magari fosse così :lol:
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Re: Magistrale "fotocopia"

Messaggio da indeciso »

Federica72 ha scritto:PRIMO ANNO cfu 57
- Diritto amministrativo e dei servizi sociali 6
- Diritto del lavoro 6
- Psicologia dei gruppi e delle famiglie 9
- Economia politica 6
- Legislazione e organizzazione dei servizi sociali 6
- Diritto delle persone 6
- Un insegnamento a scelta tra: 6
· Diritto interculturale
· Politiche sociali per le famiglie
· Diritto della sicurezza sociale
· Sociologia della globalizzazione
· Strumenti giuridici di sostegno alla persona
- Credito libero 6
- Laboratori professionalizzanti 6

SECONDO ANNO cfu 63
- Sociologia giuridica e del mutamento 9
- Dottrine politiche europee 6
- Diritto regionale 6
- Un insegnamento a scelta tra: 6
· Famiglie e welfare comunitario
· Diritto commerciale dei servizi sociali
- Credito libero 6
- Tirocini formativi e di orientamento 12
- Prova finale 18
Direi che questo corso fa veramente cagare. Mi si perdoni il francesismo.
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Re: Magistrale "fotocopia"

Messaggio da indeciso »

Federica72 ha scritto:Ugo, è difficile capirsi via web... Cerco un programma fotocopia della triennale perchè la triennale non l'ho fatta!
Scusami, Federica72, ma la domanda è d'obbligo: anziché farti riconoscere gli esami della L-39 (o vecchia 6) grazie agli esami con cui hai conseguito un'altra laurea, perché non ti sei direttamente iscritta, grazie a quella laurea, a un corso di laurea magistrale LM-87?
Federica72 ha scritto:è difficile trovare un master così generalista.
Pegaso.
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Re: Magistrale "fotocopia"

Messaggio da indeciso »

chiara79 ha scritto:Ma a quel punto, non ti conviene fare la triennale se ti servono le nozioni di base? Io quando ripresi gli studi e decisi di studiare servizio sociale, scelsi di fare la triennale avendo alle spalle una laurea del vecchio ordinamento che mi avrebbe permesso di iscrivermi direttamente alla magistrale. La magistrale non era completa. E nemmeno la triennale. Infatti per l'esame di stato e i concorsi devi integrare moltissimo per conto tuo perché all'università non ti insegnano tutto quello che ti viene richiesto.
Complimenti per la tua capacità di comprensione del testo scritto.
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Re: Magistrale "fotocopia"

Messaggio da Federica72 »

Grazie Indeciso per il tuo commento. E' quello che mi hanno suggerito tutti all'inizio di questo percorso, in primis la commissione incaricata del riconoscimento crediti dalla mia laurea vecchio ordinamento.

Non ho voluto iscrivermi direttamente alla LM 87 per tre motivi:
- per fare più in fretta (errore!)
- per avere le competenze di base (non avevo mai fatto ad esempio un esame di diritto costituzionale o pubblico)
- per non approfittare di un baco del sistema di cui non condividevo l'esistenza.

Non mi sono iscritta alla LM 87 neppure successivamente per altrettanti motivi:
- una magistrale in fondo ce l'ho già
- non ho trovato il corso di studi che mi soddisfacesse
- mi sono dedicata allo studio individuale per prepararmi alla professione.

Oggi se volessi continuare a studiare farei un master dal taglio molto giuridico come quello che allego,
oppure direttamente la magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza!
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
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Re: Magistrale "fotocopia"

Messaggio da indeciso »

Federica72 ha scritto:- una magistrale in fondo ce l'ho già
Non esattamente. L'equiparazione rileva ai soli fini della partecipazione ai pubblici concorsi. A livello accademico ci sono alcune università che la considerano equiparata, altre no. La Suor Orsola Benincasa di Napoli ad esempio inizialmente consentiva l'accesso ai corsi di laurea specialistica/magistrale a titolari di lauree di vecchio ordinamento (anche se i relativi corsi avevano durata quinquennale, non solo quadriennale) esattamente come se fossero laureati di nuovo, senza sconti (e lo stesso faceva l'Università di Modena e Reggio Emilia quando mi sono informato io, qualora il DL del previgente ordinamento venisse utilizzato quale titolo di accesso). Altri atenei invece convalidano l'impossibile, potendo assegnare ai vecchi esami crediti ad libitum. Altre considerano un massimo di 60 crediti per anno, sicché valutano una vecchia laurea conseguita a séguito di corso quadriennale come 240 crediti, quindi idonea a ottenere il riconoscimento/dispensa di un anno di magistrale, e una conseguita a séguito di corso quinquennale come 300 crediti.
Oggi se volessi continuare a studiare farei un master dal taglio molto giuridico come quello che allego, oppure direttamente la magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza!
Scelta saggia. Anche perché il diritto è la cosa più bella del mondo.
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Re: Magistrale "fotocopia"

Messaggio da Federica72 »

indeciso ha scritto:
Federica72 ha scritto:- una magistrale in fondo ce l'ho già
Non esattamente. L'equiparazione rileva ai soli fini della partecipazione ai pubblici concorsi. A livello accademico ci sono alcune università che la considerano equiparata, altre no. La Suor Orsola Benincasa di Napoli ad esempio inizialmente consentiva l'accesso ai corsi di laurea specialistica/magistrale a titolari di lauree di vecchio ordinamento (anche se i relativi corsi avevano durata quinquennale, non solo quadriennale) esattamente come se fossero laureati di nuovo, senza sconti (e lo stesso faceva l'Università di Modena e Reggio Emilia quando mi sono informato io, qualora il DL del previgente ordinamento venisse utilizzato quale titolo di accesso). Altri atenei invece convalidano l'impossibile, potendo assegnare ai vecchi esami crediti ad libitum. Altre considerano un massimo di 60 crediti per anno, sicché valutano una vecchia laurea conseguita a séguito di corso quadriennale come 240 crediti, quindi idonea a ottenere il riconoscimento/dispensa di un anno di magistrale, e una conseguita a séguito di corso quinquennale come 300 crediti.
Questa cosa è veramente curiosa. Ho conseguito la prima laurea all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, sostenendo 37 esami semestrali e 6 annuali, più tirocinio. L'Università di Urbino mi ha attribuito 6 CFU ad ogni esame semestrale riconosciuto e 12 CFU per esame annuale (con questa equiparazione, la mia vecchia laurea varrebbe 294 crediti più tirocinio, quindi circa 300 complessivi, come una magistrale a ciclo unico).

Quando mi sono informata per iscrivermi alla magistrale di Politiche Sociali presso la Cattolica, la mia vecchia laurea (rilasciata dalla stessa università!) improvvisamente mi veniva svalorizzata a 196 CFU complessivi (4 crediti per esame semestrale e 8 per esame annuale), quindi poco più di una triennale.

Credo la differenza sia dovuta al fatto che nel primo caso chiedevo di iscrivermi da una triennale, nel secondo ad una magistrale. Anche l'Università di Urbino non mi avrebbe fatto alcuno sconto infatti se mi fossi iscritta direttamente alla LM 87 (anzi avrei dovuto sostenere esami soprannumerari in mancanza di una L-39 di base).

Però questa cosa dei crediti "ballerini" è veramente incredibile!

P.S. Ai fini dell'iscrizione ai master di secondo livello la laurea vecchio ordinamento è equiparata alla magistrale
Ultima modifica di Federica72 il dom, 30 lug 2017 - 6:17 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: Magistrale "fotocopia"

Messaggio da Federica72 »

indeciso ha scritto:
Federica72 ha scritto:Oggi se volessi continuare a studiare farei un master dal taglio molto giuridico come quello che allego, oppure direttamente la magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza!
Scelta saggia. Anche perché il diritto è la cosa più bella del mondo.
Grazie! Hai qualche ateneo da consigliarmi? :D

P.S. Abito a Milano, ma lavorando a tempo pieno e avendo una famiglia numerosa, studio di notte, quindi sono interessata anche alla didattica a distanza
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Re: Magistrale "fotocopia"

Messaggio da indeciso »

Federica72 ha scritto:Questa cosa è veramente curiosa. Ho conseguito la prima laurea all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, sostenendo 37 esami semestrali e 6 annuali, più tirocinio. L'Università di Urbino mi ha attribuito 6 CFU ad ogni esame semestrale riconosciuto e 12 CFU per esame annuale (con questa equiparazione, la mia vecchia laurea varrebbe 294 crediti più tirocinio, quindi circa 300 complessivi, come una magistrale a ciclo unico).

Quando mi sono informata per iscrivermi alla magistrale di Politiche Sociali presso la Cattolica, la mia vecchia laurea (rilasciata dalla stessa università!) improvvisamente mi veniva svalorizzata a 196 CFU complessivi (4 crediti per esame semestrale e 8 per esame annuale), quindi poco più di una triennale.
La mia facoltà (oggi scuola) dell'Università degli studi di Firenze riconosceva 3 crediti per gli esami semestrali e 6 per quelli annuali, mentre quella dell'Alma mater studiorum rispettivamente 5 e 10.
Tieni presente che molti anni più tardi, se non sbaglio nel 2012, è stato emanato un decreto ministeriale che stabilisce, ai fini della maturazione degli esami integrativi per l'accesso all'insegnamento, l'equazione 6 crediti = 1 semestre, pertanto alcuni atenei stanno applicando questo decreto per analogia iuris, però a dire la verità ho notato che quelli che convalidavano addirittura 15 crediti stanno continuando a farlo.
Credo la differenza sia dovuta al fatto che nel primo caso chiedevo di iscrivermi da una triennale, nel secondo ad una magistrale. Anche l'Università di Urbino non mi avrebbe fatto alcuno sconto infatti se mi fossi iscritta direttamente alla LM 87 (anzi avrei dovuto sostenere esami soprannumerari in mancanza di una L-39 di base).
Sì, per l'appunto. Specie con il passaggio dal regime delle specialsitiche a quello delle magistrali, per l'accesso ai corsi di laurea magistrale si è diffuso l'andazzo di considerare la laurea del previgente ordinamento alla stregua di quella del nuovo.
Però questa cosa dei crediti "ballerini" è veramente incredibile!
Diciamo che il Ministero quando varò la riforma considerò i passaggi dal vecchio al nuovo ordinamento come meramente transitorî e non considerò che molte persone detentrici di vecchi titoli avrebbero voluto proseguire gli studi ovvero iscriversi nuovamente all'università, per cui non si pose il problema.
P.S. Ai fini dell'iscrizione ai master di secondo livello la laurea vecchio ordinamento è equiparata alla magistrale
In realtà l'art. 3 del decreto MIUR 270/2004 al c. 9 recita: «9. Restano ferme le disposizioni di cui all'articolo 6 della legge 19 novembre 1990, n. 341, in materia di formazione finalizzata e di servizi didattici integrativi. In particolare, in attuazione dell'articolo 1, comma 15, della legge 14 gennaio 1999, n. 4, le università possono attivare, disciplinandoli nei regolamenti didattici di ateneo, corsi di perfezionamento scientifico e di alta formazione permanente e ricorrente, successivi al conseguimento della laurea o della laurea magistrale, alla conclusione dei quali sono rilasciati i master universitari di primo e di secondo livello».
L'art. 6, sui requisiti di ammissione, non prevede alcuna deroga.
Tuttavia, gli atenei hanno quasi sempre ammesso ai corsi di master universitari di secondo livello anche i titolari delle vecchie lauree (DL) e nessuno ha mai contestato la cosa in sede giudiziaria; in ogni caso oramai dal 1999 a oggi possiamo asserire che si tratti di consuetudine, che, in assenza di una specifica normazione in tal senso, è fonte del diritto.
Quello che invece è giuridicamente non corretto è il comportamento del Politecnico di Torino, il quale rilascia, a chi ha completato i corsi del MIP, il master universitario di primo livello se si è iscritto con laurea e quello di secondo se si è iscritto con laurea magistrale (o specialistica) o vecchio DL: ma il corso è il medesimo, quindi questo comportamento è certamente contra legem.
Il comma 2 dello stesso articolo 6, invece, stabilisce chiaramente che per essere ammessi a un corso di laurea magistrale va bene anche il vecchio diploma universitario, purché conseguito al termine di un corso di durata triennale (c'erano anche quelli biennali).
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Re: Magistrale "fotocopia"

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Federica72 ha scritto:
indeciso ha scritto:
Federica72 ha scritto:Oggi se volessi continuare a studiare farei un master dal taglio molto giuridico come quello che allego, oppure direttamente la magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza!
Scelta saggia. Anche perché il diritto è la cosa più bella del mondo.
Grazie! Hai qualche ateneo da consigliarmi? :D

P.S. Abito a Milano, ma lavorando a tempo pieno e avendo una famiglia numerosa, studio di notte, quindi sono interessata anche alla didattica a distanza
Purtroppo trovandomi in una situazione simile alla tua io personalmente andrò di telematica. Sono indeciso tra la Pegaso e la Telma Sapienza. Entrambe mi convaliderebbero poco più di 180 crediti (la Telma se non sbaglio 186 e la Pegaso 198, ma alla Telma avrei un esame in meno per via della distribuzione dei crediti).
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Re: Magistrale "fotocopia"

Messaggio da Federica72 »

indeciso ha scritto:
Federica72 ha scritto:P.S. Ai fini dell'iscrizione ai master di secondo livello la laurea vecchio ordinamento è equiparata alla magistrale
In realtà l'art. 3 del decreto MIUR 270/2004 al c. 9 recita: «9. Restano ferme le disposizioni di cui all'articolo 6 della legge 19 novembre 1990, n. 341, in materia di formazione finalizzata e di servizi didattici integrativi. In particolare, in attuazione dell'articolo 1, comma 15, della legge 14 gennaio 1999, n. 4, le università possono attivare, disciplinandoli nei regolamenti didattici di ateneo, corsi di perfezionamento scientifico e di alta formazione permanente e ricorrente, successivi al conseguimento della laurea o della laurea magistrale, alla conclusione dei quali sono rilasciati i master universitari di primo e di secondo livello».
L'art. 6, sui requisiti di ammissione, non prevede alcuna deroga.
Tuttavia, gli atenei hanno quasi sempre ammesso ai corsi di master universitari di secondo livello anche i titolari delle vecchie lauree (DL) e nessuno ha mai contestato la cosa in sede giudiziaria; in ogni caso oramai dal 1999 a oggi possiamo asserire che si tratti di consuetudine, che, in assenza di una specifica normazione in tal senso, è fonte del diritto.
Quello che invece è giuridicamente non corretto è il comportamento del Politecnico di Torino, il quale rilascia, a chi ha completato i corsi del MIP, il master universitario di primo livello se si è iscritto con laurea e quello di secondo se si è iscritto con laurea magistrale (o specialistica) o vecchio DL: ma il corso è il medesimo, quindi questo comportamento è certamente contra legem.
Il comma 2 dello stesso articolo 6, invece, stabilisce chiaramente che per essere ammessi a un corso di laurea magistrale va bene anche il vecchio diploma universitario, purché conseguito al termine di un corso di durata triennale (c'erano anche quelli biennali).
E cosa dice la legge sulla possibilità di accedere ai corsi di dottorato con una laurea vecchio ordinamento? Mi sembra sia consentita in tutte le università. Tra l'altro, per noi dipendenti pubblici, è possibile frequentare un dottorato di ricerca mantenendo il trattamento economico dal proprio Ente (aspettativa retribuita ex art. 2 della legge n. 476/1984). Giusto?
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Re: Magistrale "fotocopia"

Messaggio da indeciso »

Federica72 ha scritto:E cosa dice la legge sulla possibilità di accedere ai corsi di dottorato con una laurea vecchio ordinamento? Mi sembra sia consentita in tutte le università.
La legislazione in materia di dottorati è precedente alla riforma universitaria; il dottorato di ricerca fu istituito nel 1980 con una legge che diceva per accedere ai relativi corsi occorreva la laurea dell'epoca. A dire la verità non è così peregrina una interpretazione secondo cui anche i laureati del nuovo ordinamento possano accedere (come del resto avviene in UK, Malta e Irlanda e a determinate condizioni può avvenire in Portogallo e Grecia, solo per citare stati aderenti al processo di Bologna; al Collegio d'Europa chiedono che si abbiano almeno 240 crediti e infatti considerano ammissibili anche i candidati in possesso di laurea + master universitario di primo livello) ai corsi di dottorato senza laurea magistrale. Questo perché la prescrizione della laurea magistrale è contenuta in una fonte di rango regolamentare (decreto MURST 509/1999 e successivamente decreto MIUR 270/2004), mentre nulla dice al riguardo il testo istitutivo del dottorato di ricerca, che è un atto avente forza di legge e in quanto tale inderogabile da un regolamento amministrativo, anche se speciale. Si tenga presente che ancora il decreto MURST 224/1999 diceva che per l'accesso al dottorato era sufficiente la laurea.
Tra l'altro, per noi dipendenti pubblici, è possibile frequentare un dottorato di ricerca mantenendo il trattamento economico dal proprio Ente (aspettativa retribuita ex art. 2 della legge n. 476/1984). Giusto?
Sì, ma ci sono state una serie di riforme nel frattempo in base alle quali la concessione dell'aspettativa non è più un atto dovuto ma è a discrezione dell'ente (e per quanto riguarda il mio ente non si è ancora capìto in capo a quale dirigente spetti questa decisione). Comunque il problema fondamentale è che dopo sei obbligato a rientrare e a rimanere per i successivi due anni: a queste condizioni il conseguimento di un dottorato risulta completamente inutile, dato che in Italia l'unica spendibilità che ha è l'àmbito accademico, con il quale converrai con me che se spezzi il cordone ombelicale è la fine.
Un'alternativa sarebbe quella del congedo straordinario non retribuito, cui si ha diritto nel caso in cui si segua un corso di dottorato con borsa. Peraltro stando a interpretazione letterale del testo, qualora non ricorrano altre disposizioni in tal senso, pare che ai fini di anzianità, previdenza e progressioni di carriera valga solo il congedo straordinario non retributivo, mentre non l'aspettativa.
Federica72
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Re: Magistrale "fotocopia"

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indeciso ha scritto:
Federica72 ha scritto:Tra l'altro, per noi dipendenti pubblici, è possibile frequentare un dottorato di ricerca mantenendo il trattamento economico dal proprio Ente (aspettativa retribuita ex art. 2 della legge n. 476/1984). Giusto?
.....
Comunque il problema fondamentale è che dopo sei obbligato a rientrare e a rimanere per i successivi due anni: a queste condizioni il conseguimento di un dottorato risulta completamente inutile, dato che in Italia l'unica spendibilità che ha è l'àmbito accademico, con il quale converrai con me che se spezzi il cordone ombelicale è la fine.
Non sono d'accordo. A me piace studiare per amore di conoscenza, non per fare carriera, men che meno ambisco alla carriera universitaria. Siccome studio di notte, generalmente, sarebbe un sogno studiare per tre anni in orario diurno, esonerata dall'andare al lavoro e pure pagata! Non mi crea nessun problema quindi l'idea di rientrare nella P.A., amo il mio lavoro e mi piacerebbe svolgerlo con idee nuove, maggiore competenza e un'attitudine alla ricerca di cui credo i nostri enti abbiano molto bisogno. Peccato per la storia della discrezionalità e per la difficoltà di accesso a tali corsi senza un aggancio...
indeciso
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Re: Magistrale "fotocopia"

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Federica72 ha scritto:
indeciso ha scritto:
Federica72 ha scritto:Tra l'altro, per noi dipendenti pubblici, è possibile frequentare un dottorato di ricerca mantenendo il trattamento economico dal proprio Ente (aspettativa retribuita ex art. 2 della legge n. 476/1984). Giusto?
.....
Comunque il problema fondamentale è che dopo sei obbligato a rientrare e a rimanere per i successivi due anni: a queste condizioni il conseguimento di un dottorato risulta completamente inutile, dato che in Italia l'unica spendibilità che ha è l'àmbito accademico, con il quale converrai con me che se spezzi il cordone ombelicale è la fine.
Non sono d'accordo. A me piace studiare per amore di conoscenza, non per fare carriera, men che meno ambisco alla carriera universitaria. Siccome studio di notte, generalmente, sarebbe un sogno studiare per tre anni in orario diurno, esonerata dall'andare al lavoro e pure pagata! Non mi crea nessun problema quindi l'idea di rientrare nella P.A., amo il mio lavoro e mi piacerebbe svolgerlo con idee nuove, maggiore competenza e un'attitudine alla ricerca di cui credo i nostri enti abbiano molto bisogno. Peccato per la storia della discrezionalità e per la difficoltà di accesso a tali corsi senza un aggancio...
Dirò una banalità, ma se si vuole studiare da soli non è necessario conseguire un titolo.
Ai corsi di dottorato i posti senza borsa non sono particolarmente ambiti, sicché entrarvi non è poi così difficile.
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