anziani non proprio fuori di testa...ma quasi...

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Nazg
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anziani non proprio fuori di testa...ma quasi...

Messaggio da Nazg »

carissimi colleghi,
mi serve un consiglio da chi ha maggiore esperienza di me nel settore anziani.
partiamo dal caso di una persona che alla bella età di 70-80-90 anni vive sola e con i parenti non vicini o non molto attenti alle sue esigenze.
dopo una serie di interventi domiciliari e di segnalazioni di vicini di casa emerge che la persona a volte è lucida a volte non lo è per niente.
L'anziano/a rifiuta per esempio l'intervento domiciliare, oppure di andare in una struttura, oppure semplicemente non vuole neanche la colf o la badante per farsi aiutare.
nel caso in cui la persona cada e si faccia male (per esempio si rompe un femore) i servizi sociali del comune possono essere accusati di non aver fatto abbastanza? oppure il fatto che persona non sia interdetta o inabilitata comporta che comunque la persona è responsabile delle sue scelte anche nel caso in cui manchi in alcuni momenti la lucidità?

spero di aver posto il quesito in un modo comprensibile e ringrazio quanti mi risponderanno :D
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stefania
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Messaggio da stefania »

Hai sentito il medico di base e verificato la disponibiulità di vedere il suo utente e fare una valutazione più chiara suggerendo magari l'intervbento di uno specialista? ma il medico di base dove sta?
secondo rendiconterei ogni intervento effettuato in forma scritta perchè quello resta agli atti in caso di "incidente"
interdizione e inabilitazione: la persona non ha ne una ne l'altra però ha dimostrato più volte gesti di non presenza mentale....
tra scegliere se fare una pratica o laltra io punterei ad una terza l'ammnistratore di sostegno.
MonicaB
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Messaggio da MonicaB »

Allora, se la persona non è interdetta né inabilitata la sua firma ha valore, quindi a tutela vostra io per prima cosa le farei firmare la rinuncia o non accettazione dei servizi proposti e la farei protocollare. Secondo sentirei i parenti (ma sono civilmente obbligati o no?) per capire che intenzioni hanno e promuoverei l'azione per l'amministratore di sostegno che è più breve delle altre. Farei comnque un'unità di valutazione distrettuale per capire cosa si può fare con ttti i soggetti coinvolti e le attiverei comunque il servizio domiciliare cecando di farglielo mandare giù, poi se non apre la porta hai più documentazione per la richiesta di amministratore di sostegno. Ciao e buon lavoro Monica
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stefania
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Messaggio da stefania »

:oops: :oops:
io contatterei anche il medico di base....
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Nazg
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Messaggio da Nazg »

il mio era un esempio...i casi sono vari e molto simili tra loro.
il medico di base è già a conoscenza della situazione...generica demenza senile... eheheh...
comunque la persona accetta alcuni servizi, altri no.
i parenti sono informati (chi più esasperato che meno).
l'u.v.d. può essere una strada, ma dubito che cambi le carte in tavola per queste situazioni a limite.
l'amm. di sost.: ci stiamo pensando :D
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MonicaB
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Messaggio da MonicaB »

Se i parenti sono civilmente obbligati, per quanto esasperati devono intervenire altrimenti sono passibili di denuncia. Io ho avuto un caso in cui la signora viveva sola in casa di proprietà, non aveva civilmente obbligati ma solo due nipoti figli di un fratello, non voleva saperne di nulla né servizio domiciliare né casa di riposo né altro, solo che era completamente fuori di testa, usciva nuda in terrazza, lasciava aperto il gas, andava in posta convinta di andare dal medico e così via. Con un certosino lavoro di pazienza, (dopo averle eliminato il fornello a gas) le ho fatto accettare i pasti (non aveva più il gas e se voleva mangiare....) così con la domiciliare che le portava i pasti sono riuscita poi a farle accettare un servizio domiciliare "solo per farle un po' di compagnia" eh eh eh. Con la domiciliare siamo poi andate a visitare la casa di riposo e le ho mostrato tutte le cose belle, le camere con bagno, le macchinette del caffé, l'animazione.... Nel frattempo avevo promosso l'azione di interdizione grazie all'aiuto anche dei due nipoti che comunque le erano affezionati e alla fine ha firmato la richiesta di entrare in struttura e adesso è là coccolata e accudita come una pupetta. Durissima ma ce l'abbiamo fatta! Sai sta un po' anche a noi tirare fuori le nostre risorse personali di convincimento nei confronti di queste persone, se accetta un servizio e l'altro no lo spiraglio è già aperto. Monica
conti_alessia
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Messaggio da conti_alessia »

L'assistente sociale non è civilmente nè penalmente responsabile se una persona sceglie di non farsi assistere e rifiuta ogni intervento proposto.
I responsabili dell'assistenza agli anziani sono i figli che devono occuparsi o direttamente o indirettamente dei propri genitori.
E' necessario però attestare che l'anziano -direttamente e non tramite parenti- è stato informato dei servizi assistenziali più adeguati per lui e che di fronte alla possibilità di accedervi ha rifiutato. Come si attesta? o facendo un colloquio con l'anziano e chiedendogli se ed in che modo decide di essere assistito, quindi relazionando, in qualità di incaricato di pubblico servizio, sulla situazione al Giudice Tutelare affinchè decida l'intervento più opportuno, oppure rilevando il dissenso al ricorso dei servizi assistenziali al capo servizio firmando una comunicazione firmata dall'assistente sociale referente del caso ed una collega presenti al colloquio con l'anziano in cui si attesta la mancata volontà dell'anziano di accettare i servizi assistenziali offerti dall'ente.
Ale
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