Separazione e divorzio,assistenti sociali intervengono sempr

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???
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Separazione e divorzio,assistenti sociali intervengono sempr

Messaggio da ??? »

Ciao a tutti complimenti per il forum,forse la risposta che cerco potrei trovarla facilmente ma ho pochi minuti per stare al pc e vorrei porvi direttamente la domanda,spero che qualcuno voglia aiutarmi gliene sarei molto grato..
Vorrei aiutare una mia amica che teme che gli assistenti sociali le portino via il figlio..so ben poco su di lei,solo che si è separata,non so se è già divorziata anche.Il bambino ha 5 anni ha vissuto un periodo con entrambi i genitori,ma ora il padre non vive più con loro e lei ha perso il lavoro che aveva tramite il marito(negozio,ora chiuso).Quindi al momento è senza lavoro con un affitto da pagare tutto lei e un figlio da mantenere da sola perchè il marito non aiuta nè lei nè il figlio..In più è senza famiglia che ha ripudiato anni fa e si è trasferita..
Quindi la mia domanda è..
##Gli assistenti sociali sono già a conoscenza della sua situazione?Nel senso:dal momento che uno avvia le pratiche per la separazione ne vengono al corrente e si tengono informati sul proseguo della situazione?
##Oltre al gratuito patrocinio per sostenere le spese di separazione e divorzio ci sono assegni statali per aiutare le mamme in difficoltà economiche e senza lavoro?
##Se il suo ex marito,di cui non sono a conoscenza delle condizioni economiche,può mantenere il bambino perché magari ha un lavoro è di buona famiglia ecc...il bambino solitamente viene affidato a lui o tramite sentenza del tribunale dei minori il bambino rimane comunque alla mamma e il padre è obbligato a versare le spese di mantenimento??
Spero in una risposta grazie in anticipo
as.ila
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Re: Separazione e divorzio,assistenti sociali intervengono s

Messaggio da as.ila »

Buongiorno.
Le rispondo per quello che ho sempre visto e praticato io, dato che mi occupo di tutela minori. Innanzitutto se i genitori sono stati sposati e ora sono separati o divorziati, devono essere passati almeno una volta dal Tribunale Ordinario per ottenere la sentenza ufficiale di separazione, e se sono divorziati, anche per quella di divorzio. Se quindi esiste una sentenza, dovrebbe essere stato deciso anche il mantenimento per il figlio ed eventualmente per la madre. Il Tribunale per i Minorenni, invece, si occupa delle situazioni dei minori figli di genitori non sposati e, in generale, delle situazioni più problematiche in cui c'è necessità di tutela e protezione per i minori. Ricordo che il Tribunale Ordinario, se anche c'è stata già una sentenza di separazione o divorzio, può essere nuovamente interpellato quando vi sono sostanziali cambiamenti nella situazione presentata all'epoca della separazione o del divorzio e sulla quale si basa la sentenza.
Per rispondere alle 3 domande:
1)I Servizi sociali non vengono sempre interpellati all'interno delle cause di separazione, ma solo se lo chiedono le parti (cioè i genitori) oppure se il giudice ritiene che la situazione vada approfondita maggiormente per poter prendere delle decisioni che davvero tutelino i figli o in caso sospetti che i genitori siano inadeguati;
2)Non esistono assegni statali per le madri in difficoltà. Alcuni comuni aiutano attraverso dei contributi economici, in genere finalizzati ad esempio al pagamento di bollette o affitti arretrati, oppure, invece di aiutare erogando un contributo, vengono erogati dei servizi o delle agevolazioni per i figli (ad es. la mensa a scuola, l'esenzione per il trasporto scolastico, ecc.). Qualche volta, tramite associazioni di volontariato con cui il comune in genere è in contatto, viene dato il pacco alimentare, indumenti o comunque generi di prima necessità;
3)Per quanto riguarda le condizioni economiche dei genitori dovrebbero influire relativamente sulle condizioni di affido: quando due genitori si separano, la regola è che il bambino, per quanto possibile, dovrebbe poter continuare a mantenere il più possibile lo stesso tenore di vita vissuto quando i genitori erano sposati. Inoltre anche la madre, se erano sposati, nel caso in cui il marito abbia più possibilità economiche e la moglie sia il "coniuge più debole" economicamente, avrebbe diritto ad un assegno di mantenimento. In ogni caso difficoltà economiche non possono essere da sole un buon motivo per allontanare un minore. Se poi viene affidato al padre o alla madre o un affido condiviso lo decide il Tribunale, eventualmente con l'aiuto dei Servizi, ma dovrebbe dipendere soltanto dal bisogno del bambino di stare con entrambi i genitori (che c'è praticamente sempre) e dalla capacità dei genitori di essere in grado di rispondere adeguatamente alle necessità del figlio. Vuol dire che se io sono con mio figlio e siamo in difficoltà, da soli non ce la facciamo, io come adulto devo essere in grado di riconoscere il mio stato di difficoltà e chiedere aiuto, perchè tante volte capita che per orgoglio o per paura non si chieda aiuto e poi, quando le situazioni arrivano ai servizi, sono già tanto compromesse e si rischia di non avere tante possibilità da offrire se non il collocamento in comunità (magari della madre con il figlio) o poca altra roba, quando in realtà, muovendosi per tempo, si riesce a lavorare diversamente e a costruire insieme dei percorsi importanti.
In bocca al lupo
???
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Re: Separazione e divorzio,assistenti sociali intervengono s

Messaggio da ??? »

Grazie as.ila per la risposta,sei stata molto chiara..solo non ho capito bene nella risposta che mi hai dato alla terza domanda come funziona l'affidamento..cioè se il bambino è piccolo e la madre ha delle difficoltà economiche e il padre no,rimane la madre il genitore affidatario con versamento del mantenimento da parte del padre?Oppure puo' essere che se ci fossero verifiche da parte degli assistenti sociali,ed essi valutassero non idonea la madre a causa della grave situazione economica in cui si trova,il bambino venga dato al padre che diventa il genitore affidatario?

Inoltre scusate supponendo che il padre in questione percepisca uno stipendio e tramite sentenza sia stato obbligato al mantenimento ma si rifiuta di versarlo quali provvedimenti si possono prendere nei suoi confronti?
as.ila
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Re: Separazione e divorzio,assistenti sociali intervengono s

Messaggio da as.ila »

Direi che i riferimenti normativi in questo caso possono aiutare molto!
La legge 149 del 2001, dice così:
"2. Le condizioni di indigenza dei genitori o del genitore esercente la potestà genitoriale non possono essere di ostacolo all’esercizio del diritto del minore alla propria famiglia. A tal fine a favore della famiglia sono disposti interventi di sostegno e di aiuto.
3. Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell’ambito delle proprie competenze, sostengono, con idonei interventi, nel rispetto della loro autonomia e nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, i nuclei familiari a rischio, al fine di prevenire l’abbandono e di consentire al minore di essere educato nell’ambito della propria famiglia."
Come dicevo l'altra volta, gli enti nominati al comma 3 (Stato, regioni ed enti locali) non hanno un sussidio specifico ma, in base alla situazione, possono progettare e ipotizzare degli interventi, anche se questo è un tempo di vacche magre per tutti, anche per gli enti pubblici!! Le verifiche degli assistenti sociali sono volte a capire se il genitore con cui sta il minore o anche l'altro sono adeguati oppure non sono in grado di occuparsi di lui/lei. Le condizioni economiche, invece, come scritto nel comma 2 che ti ho riportato, non possono essere un motivo valido e sufficiente da solo a comportare l'allontanamento di un minore, anche se l'altro genitore ha più soldi. Vuol dire che se il bambino manifesta disagio, quasi certamente è una cosa che va al di là degli aspetti economici, ma sarà più sulle modalità di gestione delle sue necessità o per la guerra che i genitori si fanno (di solito).
Se invece l'altro genitore ha l'obbligo di mantenimento che non assolve, c'è la possibilità di promuovere un'azione legale in ambito penale. L'articolo 570 del codice penale, infatti, prevede che "chiunque (…) si sottrae agli obblighi di assistenza inerenti alla potestà dei genitori o alla qualità di coniuge, è punito con la reclusione fino ad un anno o con la multa da euro 103 a 1032".
E' chiaro che la madre di questo bambino deve mettersi immediatamente in cerca di lavoro e dimostrare la buona volontà nel provare a mantenere suo figlio, anche perchè, a lungo andare, se lei non fa nulla, allora sì che il suo aspettarsi una soluzione soltanto dall'esterno potrebbe essere considerata in maniera negativa, passerebbe dalla parte del torto! Comunque al termine di questa azione legale si può ottenere anche la decurtazione direttamente dallo stipendio all'avente diritto, cioè è il datore di lavoro che trattiene la quota prevista dalla sentenza (e a volte vengono previsti anche degli arretrati) e la eroga direttamente al bambino o alla madre.
Spero di essere stata chiara..in ogni caso a disposizione per ulteriori chiarimenti!! :)
???
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Re: Separazione e divorzio,assistenti sociali intervengono s

Messaggio da ??? »

Grazie 1000 sei stata molto chiara..volevo chiedere solo più una cosa,da quanto ho capito quindi gli assistenti sociali non è detto che intervengano in caso di separazione..ma può essere che fanno controlli nel caso venga chiesto il loro aiuto da parte di uno dei genitori o dei vicini?
as.ila
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Re: Separazione e divorzio,assistenti sociali intervengono s

Messaggio da as.ila »

No, infatti, gli assistenti sociali non intervengono in automatico in caso di separazione. Possono intervenire in due casi:
1) perchè coinvolti dal giudice, e allora diventa un obbligo sia per gli operatori, sia per i genitori attenersi alle indicazioni del giudice;
2) perchè qualcuno ne chiede l'intervento direttamente. In questo caso, essendo una richiesta spontanea di qualcuno, ci si muove nell'ambito della volontarietà e della spontaneità dell'intervento e del coinvolgimento delle persone, come qualsiasi altro intervento di aiuto richiesto al servizio sociale comunale, a meno che non vi sia un qualche motivo di preoccupazione o di rischio per il minore. In quel caso i servizi sono tenuti a segnalare, non ad allontanare immediatamente, anche perchè, al contrario di quello che si pensa, l'allontanamento di un minore da parte dei servizi sociali viene fatto in rari casi, previsti dalla legge e davvero in situazioni piuttosto estreme. Si cerca comunque di trovare soluzioni alternative, quella è l'ultima spiaggia. Di sicuro se viene un vicino di casa a parlarmi di una situazione, o si espone lui in prima persona, o riesce a coinvolgere chi ha la responsabilità sul minore (normalmente i genitori), anche perchè potrebbe essere un pazzo o una persona che per qualche motivo ce l'ha con i genitori di quel bambino e viene a raccontare cose non vere. Se non c'è un incarico del giudice, in base alla segnalazione e alla persona che ha segnalato, l'operatore può decidere di muoversi in vari modi, tuttavia, se io decido di andare a casa, il genitore può anche rifiutarsi perchè io non ho nessuna autorizzazione a farlo.
è un pò contorto..non so se sono riuscita a spiegarmi..
???
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Re: Separazione e divorzio,assistenti sociali intervengono s

Messaggio da ??? »

Sei riuscita a spiegarti benissimo,grazie..in effetti la figura degli assistenti sociali andrebbe rivalutata molti non capiscono che l'erba cattiva cresce ovunque gli assistenti sociali servono ad aiutare non a distruggere come pensano in molti e come spesso non fanno..
Volevo chiedere se qualcuno sa dirmi come funzionano le comunità mamma-bambino e in quali casi puo' venire predisposto l'inserimento in una di esse..
as.ila
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Re: Separazione e divorzio,assistenti sociali intervengono s

Messaggio da as.ila »

Beh, già che ci sono provo a risponderti ancora io. Non tutte le comunità in cui sono inserite donne con minori sono comunità mamma-bambino. Esistono case di accoglienza che possono accogliere donne in difficoltà, sia per problemi economici, sia per problemi di protezione personale poichè vittime di qualche uomo violento o cose simili. Talvolta queste donne hanno figli al seguito che possono essere collocati con loro.
Tuttavia le comunità mamma-bambino vere e proprie sono strutture in cui madri con figli vengono inserite a causa di difficoltà di gestione dei propri figli, per inadeguatezze riscontrate a livello genitoriale e perchè in queste comunità ci sono educatori che possono sia osservare, se è questa la necessità, sia dare indicazioni alla madre, affinché il percorso di inserimento sia funzionale ad un recupero. Non tutte le comunità svolgono le stesse funzioni, dipende sia dallo stile educativo, sia dalle risorse interne che hanno (anche in termini di figure professionali) e anche dalle indicazioni del Tribunale poichè, data la spesa consistente, una donna con figli viene collocata in comunità in genere su indicazione di un Tribunale.
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