aiuto per una storia assurda

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alessandroviola
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Iscritto il: mar, 22 mar 2011 - 3:17 pm

aiuto per una storia assurda

Messaggio da alessandroviola »

Questa mia lettera è allo stesso tempo uno sfogo e una richiesta d’aiuto. Scrivo a nome mio e di mia moglie.
Abbiamo un figlio appena maggiorenne, a sua volta padre di una splendida bimba, nostra “nipote”, il perché delle virgolette lo capirete leggendo.
Mio figlio è venuto a conoscenza della piccola in arrivo al 6° mese di gravidanza…….
A quel tempo (parliamo di un anno fa) la relazione tra i due era finita, diciamo che era stata una relazione breve di un paio di mesi, e che era rimasta una semplice amicizia e a quello che ci è dato di sapere con poca frequentazione.
Dopo il primo smarrimento iniziale lui si è dedicato alla ragazza cercando di rivitalizzare un certo tipo di rapporto. Non ha mai messo in discussione che fosse suo/a figlio/a. Noi dal canto nostro abbiamo chiesto spiegazioni della ritardata notizia e in un primo momento anche del fatto che veramente potesse essere nostro figlio il padre. Abbiamo subito trovato un muro sia per il fatto che il padre fosse nostro figlio sia per il fatto che era arrivata al 6° mese perché “semplicemente” non se ne era accorto nessuno in casa,ne tanto meno la ragazza stessa. A quel punto abbiamo atteso tutti la nascita che fortunatamente è avvenuta senza complicazioni varie. Sin da subito (all’ospedale) abbiamo avvertito che a mio figlio non sarebbe stato permesso di riconoscere la figlia perché la ragazza era scossa, loro non stavano più insieme e quindi aveva bisogno di riflettere.
Benchè non ci apparisse normale abbiamo accettato la cosa. Passati circa un mesetto ho affrontato questo discorso con il padre che pur ribadendo le stesse problematiche mi aveva detto che sarebbe stata una questione di pochi giorni e la ragazza avrebbe “permesso” il riconoscimento a mio figlio. Passati 10 minuti da questo colloquio in cui avevo anche chiesto che loro stessi facessero capire a loro figlia che la cosa doveva prescindere da qualsiasi sentimento e che era nell’interesse della piccola avere anche un padre ho ricevuto la telefonata della madre in cui mi si diceva che lei non avrebbe mai permesso il riconoscimento da mio figlio e che avrebbe consigliato la figlia in tal senso.
Non mi sto a dilungare su tutto quello che concerne la crescita della bambina ma ora siamo arrivati ad un anno compiuto durante il quale abbiamo chiesto con modi e maniere civili che nostro figlio potesse in armonia riconoscere la figlia sempre nell’interesse della piccola per la sua tutela e per avere lui stesso diritti e doveri, ma abbiamo ricevuto solo discorsi del tipo “sono due ragazzi, lui è minore , non è in grado di mantenerla, a voi interessa il cognome, non cerchiamo soldi ma è meglio che le cose per ora rimangano così”, e addirittura tramite mio figlio ho saputo che hanno detto che avevano paura che noi volevamo toglierla a loro. In tutto questo anno passato abbiamo potuto avere con noi la bambina la domenica (non sempre)e benché per noi sia l’unico giorno libero vi lascio immaginare se io o mia moglie potessimo pensare al riposo o allo svago pur di avere la nipote, mio figlio solo da un paio mesi a questa parte è libero di prenderla per portarla a casa nostra, sempre dietro approvazione. In quest’anno la bimba non è stata mai lasciata a dormire a casa nostra (ovviamente l’avrei auspicato solo con i 2 genitori), anzi una sera che era da noi per loro impegni è stata ripresa dalla nonna dal lettino che avevamo allestito alla mezzanotte in inverno mentre dormiva. Questo è solo un esempio di tutto quello che abbiamo ingollato in un anno, potrei citare il fatto che abbiamo chiesto che facessero dei controlli periodici dal pediatra (che abbiamo dovuto far assegnare noi) che le uniche 2 volte (a pagamento nostro) che ci sono stati per l’alimentazione e controllo poi non hanno seguito più nulla dopo appena una settimana, che ancora oggi non hanno fatto il controllo delle anche, che fumano in 3-4 persone nell’ambiente dove sta regolarmente la piccola e che la macchinetta per l’aerosol l’abbia comprata io, che non hanno un reddito accertato, che la ragazza sia venuta a casa nostra una sola volta, stesso discorso per i genitori. Mio figlio ha fatto 18 anni, per stare con la figlia, dorme regolarmente da loro, salvo le volte che essendo giovani quando escono a volte il sabato sera, la piccola dorme con i nonni mentre più volte li ho invitati a venire poi da noi così che la domenica mattina non saremmo dovuti partire e andare a prendere la bimba. Altra motivazione al non permettere il riconoscimento da parte della ragazza è il sentirsi offesa quando all’inizio abbiamo dubitato della paternità e del tardivo annuncio….questo è sempre stato il motivo principe anche del non sentirsi a suo agio con noi. In questo anno ho visto crescere mio figlio per come si è dedicato a sua figlia (a volte l’ho visto zerbinato come si dice ora…) e assai responsabile eccezion fatta la paura di non poter riconoscere la figlia. Purtroppo questa situazione è un forte stress anche per lui che vuole bene alla ragazza e vorrebbe che non ci fossero problemi tra noi e per il quieto vivere accetta questa situazione di padre a metà pur riconoscendone l’anormalità. Dopo tutto ciò e molto altro ho maturato il fatto che questa cosa dovesse chiarirsi, che non era regolare che mia moglie e io ce ne andassimo a giro (peraltro ci siamo sempre limitati)con una minore che di fatto non era nostra nipote, e con la paura che in caso di un eventuale “incidente” seppur piccolo occorsoci con lei, oltre al proprio dispiacere, potessero accusarci di chissà che cosa. Conoscendo la controparte e la loro perfidia e fame di soldi era il minimo. Tiro in mezzo i soldi perché in questi giorni ho detto basta, ho parlato a mio figlio e alla ragazza e ho detto che se non avessero sistemato la questione io non avrei voluto vedere più la bambina, che quello che facevano andava incontro all’interesse della loro figlia e non era nella natura delle cose. Non so di cosa hanno minacciato mio figlio nel caso facesse questa cosa naturale, tra le lacrime mi ha detto che non può andare tutto come voglio io, che più insistevo e peggio era, ma credo che lui sappia che quello che da un anno a questa parte lo spingo a fare e che è solo ed esclusivamente nell’interesse della figlia sia una cosa giusta. Dopo questa mia definitiva uscita loro son usciti allo scoperto e a lui è stato detto che“poteva” riconoscere la figlia bastava che garantisse il mantenimento e gli arretrati. Eccoci alla fine della storia, vogliono barattare la normalità con i soldi, il diritto di un minore con l’interesse. Lungi da noi sottrarci ad aiutare nostro figlio in quanto ancora studente e senza reddito ma allo stesso tempo non voglio cedere a ricatti su cose previste dal civile comportamento e dalla legge, ne tantomeno dare soldi in mano a persone che non ritengo civili. Ho detto a mio figlio che non si preoccupasse e che andasse finalmente in comune. Al resto avremmo potuto provvedere noi solo esclusivamente per la bambina e in ogni caso a seconda di quanto stabilisce la legge in questi casi. In caso di estremo bisogno non ho negato più volte i soldi a mio figlio per il latte o i pannolini per la piccola o addirittura un paio di volte per il mangiare alla famiglia, ho altresì vigilato, nei limiti concessimi, che non mancasse niente alla piccola ma non di più. Voglio far notare che più volte ho visto spendere soldi inutili per vestitini anche costosi solo per vanità. La bimba inizia a muovere i primi passi, ancora non da sola e le scarpine che le abbiamo comprato per abituarla al cammino non le ha mai indossate (addirittura per via del colore che non si abbinava), solo quando è venuta a casa nostra le abbiamo calzato quelle di nostro figlio
Il giorno dopo la situazione si è rimodificata, mio figlio ci ha detto che possiamo aver anche ragione, che lui non ce la fa più , ma che la ragazza non sente ragioni, lui si fida di lei e aspetterà a riconoscerla nell momento che andando a lavorare potrà provvedere alla figlia. Noi abbiamo ribadito che se a lui sta bene così vada avanti e facciano come vogliano, che noi non vediamo più la bambina basta che siano tutti tranquilli e pensino alla piccola.
Non so che sviluppi ancora potrà avere questa storia, io e mia moglie siamo a pezzi, mio figlio non mi pare stare meglio, il nostro pensiero costante è per la nipote e tiriamo avanti la speranza di vedere mio figlio padre al 100% e poterla riavere tra le braccia con tutti i diritti (e doveri) di nonni.
Chiedo un consiglio su come comportarsi unicamente per la tutela della bambina anche fosse che è giusto starne fuori come abbiamo deciso al momento
Grazie
MonicaB
Dotto
Dotto
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Re: aiuto per una storia assurda

Messaggio da MonicaB »

Al di là di quello che vuole o non vuole la madre della bambina il papà può con l'ausilio di un avvocato chiedere il riconoscimento giudiziale di paternità. Generalmente il Tribunale che agisce per il bene del minore formula la sentenza di riconoscimento. Tale procedura è indipendente dal mantenimento economico o meno della bambina che deve essere stabilito sempre in sede giudiziale in un giudizio a parte. Nel merito della vicenda non entro per ovvi motivi
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