l'AS italiano e l'albo: e se si lavora all'estero?

Tavola di discussione sulle questioni relative all'Ordine Nazionale degli Assistenti Sociali e agli Ordini Regionali.
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chiara79
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l'AS italiano e l'albo: e se si lavora all'estero?

Messaggio da chiara79 »

Avrei una domanda a cui per ora non sono riuscita a trovare risposta cercando su internet e in caso scriverò direttamente al mio ordine per chiederlo. Ma magari qui qualcuno sa già dirmi qualcosa... e quindi ringrazio fin da ora chi saprà aiutarmi!
Mettiamo che un AS italiano (che quindi è iscritto all'albo della regione in cui risiede) che si sposta a lavorare all'estero (diciamo nell'UE) e che magari nel tempo sposta lì anche la sua residenza, cosa deve fare con l'albo? Non sarà mica tenuto a pagare l'iscrizione in Italia e fare la formazione continua vero? Dovrà quindi disiscriversi?
Ma se nel paese estero in cui risiede non c'è un albo (ma comunque bisogna richiedere la certificazione dell'equivalenza del titolo professionale per esercitare la professione) ma il nostro AS italiano, pur lavorando all'estero, volesse iscriversi ad un concorso in Italia poi come fa? Deve risultare iscritto in qualche ordine italiano o non serve visto che lavora all'estero?
Help please :D
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ugo.albano
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Re: l'AS italiano e l'albo: e se si lavora all'estero?

Messaggio da ugo.albano »

Se mi ricordo bene, i residenti all'estero sono iscritti all'Albo del Lazio.
Ugo Albano

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chiara79
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Re: l'AS italiano e l'albo: e se si lavora all'estero?

Messaggio da chiara79 »

Capisco, grazie Ugo. Ma se è come dici tu si continua a pagare l'iscrizione all'albo pur non esercitando in Italia? :shock: Per la formazione continua mi sono letta meglio le informazioni sul sito del mio ordine e in effetti si può richiedere l'esenzione se si vive e lavora all'estero. Comunque scriverò al più presto al mio ordine per chiedere delle informazioni precise...
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Re: l'AS italiano e l'albo: e se si lavora all'estero?

Messaggio da ugo.albano »

Se si è all'estero e non si esercita la professione in Italia io non vedrei senso nel restare iscritti. A che pro?
Se si pensasse di ritornare in Italia o se ci si dovesse uniformare agli obblighi (che so, magari si lavora in una sede consolare) vedrei un senso. Ma al di fuori di queste ipotesi io consiglierei di cancellarsi dall'Ordine.
Ugo Albano

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Re: l'AS italiano e l'albo: e se si lavora all'estero?

Messaggio da chiara79 »

Sono d'accordo con te, Ugo, non mi sembra intelligente pagare l'iscrizione non lavorando in Italia, ma vorrei tutelarmi per potermi iscrivere a concorsi che nel futuro potrebbero essere banditi da enti della mia città italiana di provenienza.
La vera domanda è: se mi cancello dall'albo perché lavoro all'estero, poi posso partecipare ai concorsi in Italia?
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Re: l'AS italiano e l'albo: e se si lavora all'estero?

Messaggio da ugo.albano »

Logicamente no.

Certo che se in Italia ci torni a breve, ha senso mantenere l'iscrizione.

Se invece pensi al "forse e sul medio periodo" io al tuo posto mi cancellerei.
Ugo Albano

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Re: l'AS italiano e l'albo: e se si lavora all'estero?

Messaggio da pallaspina »

Mi inserisco nella discussione perché anche io non so cosa fare. Sono in Spagna non a tempo indeterminato, ma molto probabilmente per 10 anni come minimo, e dopo se non resto qui vorremmo emigrare altrove ma assolutamente non in Italia. Perché resto iscritta all'albo? perché ho un lavoro nell'ente pubblico da cui sono in aspettativa a tempo indeterminato e... non si sa mai cosa puó succedere nella vita. Fosse per me mi camcellerei anche domani, per cui vi faccio questa domanda: mettiamo che io mi cancelli e un domani voglia o debba tornare nel mio ente. Se non voglio piú esercitare come a.s. e/o non voglio ridare l'esame di stato, posso obbligare il mio ente a trasformarmi in ruolo amministrativo?
scusate la crudezza della domanda, ma a me buttare via 100 euro all'anno ad libitum comincia a pesare....
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chiara79
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Re: l'AS italiano e l'albo: e se si lavora all'estero?

Messaggio da chiara79 »

Bella domanda, veramente non saprei cosa dirti. Tra l'altro mi è venuto in mente che con la prossima riforma del CNOAS per essere iscritti all'albo bisognerà avere fatto la specialistica. Io ho la triennale e se mi cancello dall'ordine ho il terrore che poi non potrò più farlo. Mi sa che conviene pagare quei 100 euro annuali piuttosto di fare altre due anni di università e rifare l'esame di stato!
Insomma mi sa che per quel che mi riguarda continuerò a pagare l'iscrizione, anche se non ho ben capito a quale ordine nel caso trasferissi la mia residenza all'estero. Ma questo la appurerò con il mio ordine di appartenenza. Ma tu hai spostato la residenza in Spagna? Se sì, presso quale ordine regionale stai pagando l'iscrizione? E' vero quello che ha scritto Ugo, cioè che bisogna trasferire l'iscrizione in Lazio?
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Re: l'AS italiano e l'albo: e se si lavora all'estero?

Messaggio da pallaspina »

Io Ho la specialistica e sono iscritta alla sezione A. La mia situazione é un pó atipica perché per il momento ho conservato la residenza in Italia e sono iscritta all'albo toscano, peró ho comunque la residenza in Spagna. Non sono iscritta all'AIRE perché mio marito lavora per la comunitá europea e abbiamo uno status diplomatico. Comunque credo che non potremo stare 10 anni cosí... Quello dell'albo del lazio non lo sapevo, io ho scritto all'ordine segnalando che mi spostavo all'estero e le comunicazioni me le mandano qui. Per pagare la tassa é un caos, perché all'estero non esiste il bollettino postale ed é l'unica forma per pagare l'ordine, non si puó fare bonifico bancario (non so perché) quindi ogni anno mi tocca incaricare mio padre di pagare. Ma io credo che mi cancelleró, perché senti, al 90 per cento non torno in Italia e soprattutto non voglio fare l'a.s. in Italia. Qui in Spagna é tutto diversissimo, l'albo degli a.s. é una specie di associazione, é obbligatorio solo se lavori nel pubblico ma qui c'e' molto privato (direi che quasi tutto il lavoro sociale che offrono é nel privato convenzionato).
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Re: l'AS italiano e l'albo: e se si lavora all'estero?

Messaggio da chiara79 »

In effetti se sei certa di non voler più tornare a lavorare come AS nel tuo ente faresti bene a non rinnovare più l'iscrizione. Ma spiegami un po', si può rimanere in aspettativa a tempo indeterminato e nel frattempo lavorare da un'altra parte?!? Ma se un giorno tu decidessi di tornare l'ente sarebbe obbligato a accoglierti e ricominciare a pagarti? Se è così, che fortuna che hai! Così puoi tentare di fare quello che ti piace (che da quel che ho capito è fare la psicoterapeuta) e se ti dovesse andare male hai il piano B.
Io sto andando all'estero perché qui oramai non ci sono più concorsi e fare la precaria a vita, no grazie. Ma ovviamente se dovessero aprirsi delle opportunità nella mia città tornerei ma solo se vincessi un concorso a tempo indeterminato.
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Re: l'AS italiano e l'albo: e se si lavora all'estero?

Messaggio da pallaspina »

attualmente non lavoro, per scelta mi dedico alla famiglia e studio psicologia. Per lavorare devrei prima omologare il titolo, dovrei dare degli esami in piú e per ora il mio obiettivo é la psicologia, non potrei fare tutte queste cose. la mia aspettativa viene concessa solo in caso di trasferimento del coniuge all'estero. É sicuramente incompatibile con un lavoro a tempo indeterminato mentre non so per quello determinato (non mi interessava e non mi sono informata), l'ufficio personale mi ha detto di avvisarli nel caso lavorassi. se decido di tornare sí, devono riprendermi. tra l'altro mi hanno sostituito con una di ruolo (se é un'aspettativa lunga, e la mia é di 5 anni, si puó fare).
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Re: l'AS italiano e l'albo: e se si lavora all'estero?

Messaggio da davide »

Salve, non ho capito bene, magari mi sono perso qualcosa.Io risiedo all'estero da 3 anni e da un anno circa sono iscritto all'Aire a Londra. Vorrei sostenere l'esame di stato in Italia e iscrivermi all'Ordine. E' possibile sostenerlo nella prossima sessione?
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Re: l'AS italiano e l'albo: e se si lavora all'estero?

Messaggio da chiara79 »

Ciao, ma cos'è che non hai capito esattamente? Comunque non ho idea come funziona per gli iscritti all'Aire. Probabilmente tu puoi sostenere l'esame di stato in qualsiasi sede tu decida in Italia, ma per la successiva iscrizione all'albo regionale di residenza scatta il grosso dubbio!
Informati presso l'Ordine nazionale degli Assistenti sociali e magari poi facci sapere...
Io sono già iscritta all'albo della mia regione di residenza in Italia e continuerò a pagare l'iscrizione qui. Nel momento in cui mi iscriverò all'Aire (ma è obbligatorio?) ci penserò.
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Re: l'AS italiano e l'albo: e se si lavora all'estero?

Messaggio da pallaspina »

guarda, sull'AIRE ti posso rispondere che sono un'esperta (cosí come sulla convalida di titoli di studio o esami all'estero). Non é obbligatorio ma é consigliato. Non c'e' un obbligo di legge e non c'e' nessun reale vantaggio. Il problema é che se lasci la residenza in Italia, é molto probabile che alla lunga te la tolgano perché irreperibile (magari non ti trovano per il censimento, o per notifiche varie). Anche il rinnovo dei documenti (passaporto ecc.) puó tranquillamente essere fatto in un consolato italiano all'estero anche a un non iscritto all'AIRE. Francamente mi chiedo anche a cosa serva questo AIRE :D anche perché pare sia l'ennesima italianata (credo che nel resto d'Europa non esista, ma devo ancora verificare, comunque sicuramente in Germania non esiste). In ogni caso, avere la residenza in Italia non é incompatibile con averla all'estero, infatti io sono regolarmente residente nel Comune di Barcellona E ho la residenza in Italia. Comunque questi legittimi quesiti, che saranno sempre piú comuni perché adesso c'é piú mobilitá internazionale, dovrebbe essere in grado di risolverli l'Ordine.
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Re: l'AS italiano e l'albo: e se si lavora all'estero?

Messaggio da davide »

OK grazie mille. no, scusate più che altro diciamo che sono immerso in una fase di confusione..il fatto è che ho intenzione di chiedere il riconoscimento del titolo di assistente sociale qua in Inghilterra, per poter lavorare come assistente sociale. il problema è che per avviare il riconoscimento pare che siano avvantaggiati coloro che sono ufficialmente "assitenti sociali". In Italia appunto, a differenza dell' Inghilterra e di altri paesi che dopo la laurea e il tirociniio occore chiedere solo l'iscrizione al loro ordine nazionale, noi dobbiamo sostenere un esame di stato, prima di..
Io risiedo in Inghilterra da un pò ormai e per questioni di comodità con i vari servizi amministrativi, mi sono iscritto all'aire e a differenza tua, la mia residenza è qua a Londra e solo qua, non nel mio comune di provenienza.
Non vorrei, insomma, trovarmi nella situazione di limbo, dove per via della mia iscrizione all'aire non possa sostenere l'esame di stato in Italia e al contempo non poter iniziare l'iter di riconoscimento del percorsoperchè comunque non sono ancora ufficialmente assistente sociale.

PS:
questa Unione Europea, si rivela anche in queste cose, più un concetto di propaganda economica e finanziaria che un vero e proprio spazio comune. le professioni sono un aspetto importante, altro che processo di bolognae velocizzazione del riconoscimento dei titoli. vedremo questa riforma degli ordini cosa porterà.
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