domanda, curiosità.

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futureAss
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domanda, curiosità.

Messaggio da futureAss »

ho una domanda, io ho 25 anni e sono iscritto al primo anno di servizi sociali a Torino, vedo in torno a me anche gente più "anziana" di me e mi son domandato, ma il lavoro da assistente sociali ha o non ha limite di età?
Grazie a tutti per le risposte che mi darete.
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Nazg
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Re: domanda, curiosità.

Messaggio da Nazg »

Non c'è limite nell'età :)
Ci sono studenti di servizio sociale che si laureano anche a 50 anni.
Diverse persone che conosco hanno scelto questo percorso dopo aver conosciuto altri settori oppure dopo un'approccio al sociale in altre forme (es. servizio civile, volontariato, ecc..)

L'unica nota che mi sento di aggiungere è che c'è una grossa crisi nel mondo del lavoro e quindi anche tra gli aspiranti assistenti sociali c'è una dura lotta...
l'età in tutto questo è un fattore che non crea pregiudizio nell'accesso dal punto di vista formale, ma bisogna riconoscere che ci possono essere dei pro e contro: chi è più grande può avere una maggiore esperienza? più sono adulto più manifesto una solidità emotiva? se sono giovane ho una maggiore flessibilità mentale? capacità di adattamento dipende dall'età? se sono un assistente sociale adulto ho una maggiore necessità di avere un reddito stabile?
Ho messo dei punti di domanda perchè le mie sono solo ipotesi riferite al fattore età, non ho dati certi :P
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pallaspina
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Re: domanda, curiosità.

Messaggio da pallaspina »

Ciao ragazzi, per mia esperienza, anche se puó sembrare strano, l'etá maggiore gioca un fattore positivo nella nostra professione. Quando io studiavo nel mio corso c'erano alcune persone adulte (50 anni, per esempio) che alla fine... trovarono lavoro prima di molti di noi!!! Non voglio dire che sia la regola assoluta, peró generalmente una persona di 40-50 anni ha una maturitá personale che non possiede una di 25-30. Inoltre una persona che si mette o rimette a studiare a quell'etá, ha giocoforza una notevole flessibilitá mentale. Pare inoltre che con l'etá aumenti l'intelligenza correlata con la capacitá di fare collegamenti tra le varie competenze possedute (anche se puó diminuire l'intelligenza piú legata a fattori di velocitá percettiva e memoria). Io adesso ho 40 anni, studio psicologia come seconda carriera e, con le mie esperienze pregresse sia di studio e lavorative che familiari e personali, mi sento anni luce dai 25enni appena laureati. Probabilmente ci saranno ambiti dove rende meglio un 25enne, non lo dubito; ma per quanto riguarda il settore del servizio sociale, oggettivamente ho toccato con mano che a volte si preferiscono le persone un pó piú mature. Insomma, non scoraggerei una persona piú grande a intraprendere questo percorso.
futureAss
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Re: domanda, curiosità.

Messaggio da futureAss »

io penso che come lavoro, quello dell'assistente sociale, debba essere improntato in parte da uno studio e percorso di studio, e dall'altra parte dalle capacità personali che possono derivare sia da personali esperienze o lavori in campo sociali o da capacità proprie, come dico io innate come l'empatia che secondo me ha un ruolo importante nel saper ascoltare e capire il problema che vive l'individuo che chiede aiuto. Poi io lo penso in base all'esperienza che ho avuto e che ho in campo sociale, visto che sono al primo anno di servizi sociali. Perché io vedo da me, a parte le persone più grandi di me, che gli studenti che arrivano all'università ci entrano senza sapere il perchè ci entrano, senza nemmeno sapere di com'è il mondo la fuori. Io penso che oggi come oggi per fare l'uni si debba essere spinti da una motivazione, per esempio chi vuole lavorare nel sociale deve sapere a cosa va incontro. Anche perché il lavoro da assistente sociale, non sarà faticoso fisicamente ma mentalmente deve essere per alcuni tratti struggente e faticoso.
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