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Non sono d'accordo. Allora, se non vogliamo essere "come gli altri", perché pensare a un 3+2? Teniamoci il nostro 3, cosí saremo per sempre gli sfigati e le cenerentole dei servizi. Il nostro guaio storico é che sempre abbiamo voluto essere diversi "dalle altre professioni" e questo é il nostro delirio di onnipotenza e forse complesso di Cenerentola. Cosa vuol dire "loro hanno altre dinamiche"? Certo, "loro" studiano 5-6 anni e apprendono davvero il loro mestiere, in piú possono fare la carriera universitaria e la libera professione, cosa che a noi é quasi completamente preclusa. Per anni non abbiamo nemmeno avuto la laurea né la volevamo: io mi ricordo che quando mi iscrissi a Trieste su Asit ci fu una sollevazione contro i colleghi arroganti che volevano la laurea per andare a fare i dirigenti e lasciare gli utenti "brutti, sporchi e cattivi". Certo, infatti noi abbiamo un ottimo inquadramento contrattuale, siamo molto ricercati sul mercato del lavoro, molto stimati da tutti... Io alle favoline non ci credo piú, pewrció quando dici, facciamo il +2 perché forse un giorno saremo dirigenti... be´, primo a me essere dirigente in qualsiasi settore non interessa, secondo, di questo passo non lo saremo mai, non capisci che voi a.s, italiani continuate a essere degli illusi? tra 10-20 anni me lo dirai, peraltro vorrei tanto che non fosse cosí, credimi.....

il fatto di difendre una più che professionalizzante triennale (basta con il denigrarla,già ci pensa il CNOAS) e rinforzare realmente una magistrale per renderla veramente mirata alla dirigenza non è assolutamente un'illusione,esistono già diversi concorsi per dirigenti dei servizi sociali nei quali è richiesta specificatamente la maglistrale LM87 ,inoltre diverse regioni gia la richiedono....Non è affatto un sogno raggiungere la dirigenza in maniera continuativa,la precedente consigliatura oltre ad una bellissima proposta di legge nel quale si salvaguardave il 3+2 aveva avviato diversi tavoli di confronto con i diversi ministeri(ad esempio della salute) per introdurre nei CCNL la dirigenza per gli ASS.SOC.SPEC.,ora dovremmo continuare su quella strada e non buttare tutto all'aria!!!!!
Dimenticavo,la serietà di una professione non è data dalla durata degli anni studio,ciò per dirti che il fatto che quella di Ass.Soc. sia di 3 anni non significa che sia inferiore alle altre,anzi......sai quante professioni anche sanitarie vi sono con una formazione di base triennale?(fisioterapista,logopedista,terapista della neuro psicomotricità,igienista,podologo,tecnico ortopedico,etc)tutti più che professionali ed iper rispettati nel sistema sanitario nazionale,difficilmente sentirai questi lamentarsi della loro formazione(anche perchè si darebbero la zappa nei piedi)anzi si sono battuti per avere anche loro una laurea specialistica di 2 anni e poter poi un giorno dirigere...

Sarebbe possibile visionare (tramite link) qualcuno di questi bandi, anche se scaduto?

motore di ricerca google,vi è di tutto e di più.

Ho letto la riforma del riodino della nostra professione e in più ho dato un' occhiata ora ai vostri commenti...
E devo dire che sono indignata da questo fatto...
Anch' io, come molti di voi, ho la laurea triennale e, pensare di dover riprendere l' università per fare altri due anni di studio, per poi ottenere, con ulteriori sforzi e sacrifici un titolo specialistico, ciò mi mette in crisi!... Ci sono discipline nel corso di laurea magistrale dell' università dove mi trovo io, che non c' entrano niente con il percorso di preparazione alla professione di assistente sociale specialista, se non cambiano il piano di studi da qui a settembre, mi dispiace ma mi rifiuto di iscrivermi alla laurea specialistica! Anche perchè non mi posso permettere di pagare ulteriori tasse universitarie dal momento che ora è tutto caro!!! ( fra un pò ci manca che ci fanno pagare anche l' aria che respiriamo, così siamo proprio arrivati alla fine)!....

guaradte che nessuno sta obbligando chi ha la triennale di iscriversi all'università pagare tasse ecc..anzi, paradossalmente chi ha la triennale può solo trovarne giovamento.

...e sono completamente d'accordo con pallaspina!

leggete questo:

18/06/2012 - Il Consiglio dei Ministri di venerdì scorso ha approvato in via preliminare lo schema di regolamento in materia di professioni regolamentate.

http://www.edilportale.com/news/2012/06 ... 49_33.html

questo dovrebbe essere il testo:
http://www.giornalisticalabria.it/wp-co ... %99Odg.doc

Ma dunque la riforma della professione proposta dal CNOAS al Ministro Severino come si pone in questo quadro? Non mi è chiaro...

Le due cose non sono strettamente correlate.
Esistono professioni regolamentate per le quali esiste un ordine (o collegio) ma non un esame di abilitazione (ad esempio i giornalisti, che hanno un albo suddiviso in quattro elenchi + un elenco speciale annesso + il registro dei praticanti. Solo per l'accesso a uno di questi elenchi è prevista una prova di idoneità professionale, che comunque non costituisce un esame abilitativo).
Esistono professioni regolamentate per le quali esiste un registro o albo ma non un ordine o collegio (l'albo o registro è tenuto da un ente pubblico neutrale rispetto alla categoria, ad esempio un ministero).
Esistono professioni regolamentate che hanno un ordine o collegio ma al quale si accede senza un esame apposito, bensì con un titolo abilitante (la cui prova finale ha ex lege valore di esame di Stato).
Esistono poi professioni non regolamentate.


In atto di concreto non c'è niente, ma di abolizione degli ordini professionali (tutti) e del valore legale del titolo di studio si parla sin dai tempi di Einaudi.

Tanto non puoi, essendo stata messa ad esaurimento nel lontano 2004.

Scrivi su Google «Gazzetta ufficiale concorsi».

Veramente le corporazioni nascono proprio nel Medioevo.

Infatti una cosa è la legislatura, altra il governo.

Che non esiste più dal 2004.